1.520 dipendenti di Stellantis hanno accettato un’offerta per lasciare in anticipo il lavoro

(ANSA/UFFICIO STAMPA)
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Il gruppo automobilistico Stellantis ha raggiunto un accordo con i sindacati per l’uscita volontaria incentivata, ossia per il licenziamento, in cambio di un incentivo economico, di 1.520 lavoratori. Lo hanno fatto sapere i sindacati che hanno sottoscritto l’accordo, Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Fra le persone che hanno accettato l’accordo ci sono 733 impiegati e quadri, e 300 operai dello stabilimento di Mirafiori, a sud di Torino, dove l’azienda aveva messo in cassa integrazione fino al 30 marzo 2.260 lavoratori.

Questo annuncio si aggiunge a quelli degli scorsi mesi che dimostrano come Stellantis voglia investire sempre meno in Italia e in particolare a Torino, la città simbolo della Fiat da cui Stellantis è nata. Negli ultimi anni il numero di auto prodotte nello stabilimento FIAT di Mirafiori è diminuito in modo significativo, non vengono fatte assunzioni per sostituire i dipendenti che vanno in pensione, anzi i licenziamenti vengono incentivati con generosi contributi economici. Diverse produzioni sono state spostate all’estero, mentre in altri paesi come la Francia sono stati aperti nuovi stabilimenti e assunti dipendenti.

Nel 2023 l’azienda aveva proposto ai dipendenti torinesi consistenti incentivi economici per altre uscite volontarie: l’offerta era composta da un incentivo in base all’età, da tre mesi di stipendio e da un’indennità di mancato preavviso oltre alla possibilità di ottenere l’indennità di disoccupazione come previsto dalla legge. Sia nel 2021 che nel 2022 circa 350 dipendenti tra ingegneri, tecnici e designer avevano lasciato gli uffici di Torino.

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