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  • Martedì 27 febbraio 2024

Macron non esclude l’invio di soldati occidentali in Ucraina

Il presidente francese ha presentato come possibile un coinvolgimento diretto nella guerra contro la Russia, ma molti governi europei hanno detto di non essere d'accordo

Donetsk, 25 febbraio 2023 (REUTERS/Marko Djurica)
Donetsk, 25 febbraio 2023 (REUTERS/Marko Djurica)
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Lunedì il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di «non escludere» l’invio di soldati occidentali in Ucraina, a sostegno della resistenza contro l’invasione della Russia: Macron lo ha detto ad alcuni giornalisti al termine di un incontro tra i leader europei a Parigi, in cui si è discusso proprio di come aiutare l’Ucraina contro la Russia. Macron ha detto che «non c’è stato alcun accordo per l’invio ufficiale di soldati sul campo, ma non possiamo escludere nulla», e ha aggiunto che bisogna «rendersi conto che siamo sempre stati in ritardo di sei-otto mesi» nel sostegno che era necessario inviare all’Ucraina.

Le sue parole sono però state criticate dai governi di diversi paesi europei, che hanno fatto sapere di non essere intenzionati a inviare truppe in Ucraina nel prossimo futuro. Il governo italiano, per esempio, ha diffuso una nota in cui ribadisce il fermo sostegno all’Ucraina, ma dice anche che questo «non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o NATO». Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che «non saranno mandati [in Ucraina] truppe o soldati» da parte di paesi europei o dai membri della NATO. Hanno preso posizioni simili i governi di Spagna, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca. Anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto all’agenzia di stampa Associated Press che «non ci sono piani» per l’invio di truppe della NATO in Ucraina.

Macron è stato il primo leader occidentale a presentare come concreto l’eventuale invio di soldati in Ucraina da parte di un paese europeo: è una possibilità che cambierebbe drasticamente il livello di coinvolgimento nella guerra dei paesi occidentali, che finora è stato limitato all’invio di armi. Prima dell’incontro a Parigi il primo ministro slovacco Robert Fico aveva detto che «alcuni paesi occidentali» stavano prendendo in considerazione l’invio di soldati in Ucraina, e aveva successivamente aggiunto di essere però contrario a quest’idea.

Le parole di Macron sono però coerenti con l’intransigenza nei confronti della Russia che il presidente francese ha dimostrato nelle ultime settimane, dopo mesi in cui aveva adottato un atteggiamento apparentemente più conciliante e mediatore, che gli aveva portato anche molte critiche da parte di chi lo riteneva troppo morbido col presidente russo Vladimir Putin. Macron sta provando da settimane a presentarsi come uno dei più solidi sostenitori della causa ucraina, perfettamente allineato con le posizioni della NATO, l’alleanza militare che comprende una parte dei paesi occidentali, tanto che Politico ha parlato di una «inversione a U» sulla questione ucraina da parte del presidente francese.

Nel frattempo, comunque, Macron ha detto che durante l’incontro è stato deciso di intensificare il sostegno militare indiretto all’esercito ucraino, con l’invio di «missili e bombe» a medio e lungo raggio.

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