• Mondo
  • Lunedì 22 gennaio 2024

Il governo delle Fiandre, in Belgio, vuole tassare i ricavi di YouTube e TikTok

Per finanziare le produzioni televisive locali e potenziare il servizio pubblico: è la prima volta che viene presentata una proposta di questo tipo

Un fermo immagine della serie tv belga “Knokke off” (Netflix)
Un fermo immagine della serie tv belga “Knokke off” (Netflix)
Caricamento player

Il governo delle Fiandre, la regione a nord del Belgio in cui si parla fiammingo, vuole adottare una legge che obblighi piattaforme per la condivisione di video come YouTube e TikTok a investire una parte dei propri ricavi nelle reti televisive locali. È la prima volta che un paese considera la possibilità di obbligare piattaforme simili a destinare una percentuale dei propri utili al potenziamento del servizio televisivo locale e se il provvedimento entrasse in vigore creerebbe un precedente importante.

La proposta, elaborata dal ministro della Cultura fiammingo Benjamin Dalle, prevede che queste piattaforme versino una cifra compresa tra il 2 e il 4 per cento dei loro utili al Fondo audiovisivo delle Fiandre, l’ente che gestisce il servizio pubblico televisivo e radiofonico nella regione, o a una produzione locale. Si tratta, in sostanza, di estendere la tassazione a cui sono già sottoposti servizi di streaming come Netflix, Disney+, televisioni via cavo e fornitori di banda larga, che nel 2023 hanno versato una cifra complessiva vicina ai 7 milioni di euro.

La legge sarà votata nelle prossime settimane dal parlamento fiammingo: Dalle sostiene che, se entrasse in vigore, potenzierebbe il servizio pubblico locale e darebbe uno slancio ulteriore al settore dell’intrattenimento fiammingo, che negli ultimi anni ha prodotto serie molto apprezzate dal pubblico come Knokke Off e Rough Diamonds.

In un’intervista data al Guardian, Dalle ha affermato che Michael M. Adler,
l’ambasciatore degli Stati Uniti in Belgio, ha espresso una certa preoccupazione per la possibile entrata in vigore del provvedimento, e di avere ricevuto lettere da diverse «aziende tecnologiche» allarmate da questi sviluppi.

Dalle ha anche detto che intende sfruttare il ruolo del Belgio, che dal primo gennaio ha assunto la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea, per far sì che leggi simili vengano adottate da tutti i paesi europei.