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  • Domenica 31 dicembre 2023

Sono giorni di bombardamenti intensi tra Russia e Ucraina

Gli attacchi subiti da entrambe le parti sono tra i più massicci dall'inizio della guerra, e Kiev e Kharkiv sono state colpite anche stanotte

Un edificio colpito da un missile russo a Kharkiv (Ukrainian Emergency Service via AP)
Un edificio colpito da un missile russo a Kharkiv (Ukrainian Emergency Service via AP)
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Le autorità ucraine hanno fatto sapere che nella notte tra sabato e domenica ci sono stati nuovi bombardamenti russi a Kiev e Kharkiv, le due più grandi città del paese. L’esercito ha detto di aver intercettato un attacco di droni sulla capitale, mentre il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov ha detto che alcuni edifici della città sono stati colpiti da droni russi e le persone ferite sarebbero almeno 16. La dimensione ed eventuali altre conseguenze dell’attacco però non sono ancora chiarissime.

Negli ultimi due giorni gli attacchi tra Ucraina e Russia si sono molto intensificati. Venerdì diverse città ucraine erano state colpite da un lungo ed estesissimo bombardamento russo, in cui secondo le autorità ucraine sono state uccise almeno 30 persone. Sabato poi la Russia ha accusato l’Ucraina di aver compiuto un attacco con missili e droni nel suo territorio, e nello specifico nella regione di confine di Belgorod, di aver ucciso almeno 21 persone e di averne ferite almeno 110.

Se il numero dichiarato dalla Russia fosse corretto, quello di sabato sarebbe uno dei più gravi attacchi ucraini in territorio russo dall’inizio della guerra. La città di Belgorod si trova a circa mezz’ora di macchina dal confine con l’Ucraina e da Kharkiv, ed è un punto di rifornimento fondamentale per l’esercito russo in Ucraina. Da mesi la città subisce attacchi aerei di cui la Russia accusa l’Ucraina: il ministero della Difesa russo ha definito quello di sabato un attacco «indiscriminato».

A Belgorod una macchina va a fuoco dopo il bombardamento di sabato (Russia Emergency Situations Ministry telegram channel via AP)

Al contempo l’attacco russo in Ucraina di venerdì è stato uno dei più grandi dall’inizio della guerra. Negli ultimi mesi le autorità ucraine avevano più volte avvertito che con l’arrivo dell’inverno la Russia avrebbe con ogni probabilità ripreso a bombardare pesantemente le città ucraine: lo aveva infatti già fatto ampiamente anche l’anno scorso, con l’obiettivo di colpire le principali infrastrutture energetiche e privare la popolazione di servizi di base come riscaldamento, acqua ed elettricità nel periodo dell’anno in cui servono di più, quando fa più freddo.

In tutto questo venerdì un oggetto volante era entrato nello spazio aereo della Polonia (che diversamente dall’Ucraina fa parte della NATO), rimanendoci per circa tre minuti prima di scomparire dai radar, e Wieslaw Kukula, il capo delle forze armate, aveva detto che «tutti gli elementi» disponibili suggerivano che l’oggetto fosse un «missile russo». Sabato l’incaricato degli affari russi in Polonia Andrei Ordashnon ha sottolineato che non ci sono prove che l’oggetto entrato nello spazio aereo polacco venerdì fosse effettivamente un missile russo, e ha detto che la Russia non darà spiegazioni finché la sua provenienza non sarà verificata.