Secondo la Russia non ci sono prove che il missile entrato nello spazio aereo polacco venerdì fosse russo

Il capo delle forze armate polacche Wieslaw Kukula parla alla stampa del missile entrato nello spazio aereo polacco venerdì 29 dicembre (AP Photo)
Il capo delle forze armate polacche Wieslaw Kukula parla alla stampa del missile entrato nello spazio aereo polacco venerdì 29 dicembre (AP Photo)

L’incaricato degli affari russi in Polonia Andrei Ordash ha detto al ministero degli Esteri polacco che la Russia non darà spiegazioni per il presunto missile entrato nello spazio aereo del paese nel pomeriggio di venerdì finché non verrà dimostrato con prove solide che era effettivamente un missile russo. Secondo l’agenzia di stampa russa RIA Novosti, controllata dal governo, Ordash ha parlato di accuse infondate e ha citato il caso risalente al novembre del 2022, quando un missile cadde in Polonia uccidendo due persone e in un primo momento i giornali scrissero che si trattava di un missile russo per poi verificare che era invece ucraino (cosa che comunque non eliminò le responsabilità della Russia, dato che il missile ucraino era stato lanciato con intenti difensivi, nel mezzo di un intenso bombardamento russo).

Secondo i sistemi radar che l’hanno individuato, il presunto missile ha attraversato lo spazio aereo polacco per circa tre minuti, percorrendo 40 chilometri, per poi uscire dall’area monitorata: non è chiaro che fine abbia fatto, ma non ci sono state esplosioni né danni in Polonia. Venerdì mattina la Russia ha bombardato molte città ucraine con missili e droni, compiendo uno degli attacchi più vasti e intensi da quando è iniziata la guerra, quasi due anni fa, ma non è chiaro se l’oggetto individuato nello spazio aereo polacco fosse collegato ai bombardamenti.

A differenza dell’Ucraina, la Polonia fa parte della NATO, che nell’articolo 5 del suo trattato fondativo prevede un meccanismo di mutua difesa, per cui se uno stato membro viene attaccato gli altri sono tenuti a intervenire in sua difesa. Non significa necessariamente che ci sia un intervento di tipo militare: contrariamente a quanto spesso sostenuto, l’articolo 5 non contiene nessun automatismo in questo senso e le conseguenze di un attacco a uno stato membro dipendono comunque dalle circostanze e dalle valutazioni degli alleati.