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  • Giovedì 7 dicembre 2023

Putin è stato negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita

Ma non per la COP28: è il terzo viaggio all'estero da quando la Corte penale internazionale ha emesso il suo mandato d’arresto

Il presidente russo Vladimir Putin insieme al presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan ad Abu Dhabi, il 6 dicembre 2023 (Sergei Savostyanov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Il presidente russo Vladimir Putin insieme al presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan ad Abu Dhabi, il 6 dicembre 2023 (Sergei Savostyanov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
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Il 6 dicembre il presidente russo Vladimir Putin ha fatto una rapida visita negli Emirati Arabi Uniti – ma non per partecipare alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite in corso a Dubai – e poi in Arabia Saudita. Ad Abu Dhabi, la capitale emiratina, Putin ha incontrato il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan, poi è andato a Riyadh, dove si è visto con il principe ereditario Mohammed bin Salman per la prima volta dall’ottobre del 2019. Con entrambi, stando all’agenzia di stampa statale russa TASS, ha parlato di cooperazione nell’industria del petrolio e del contesto internazionale, e in particolare della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas.

Da quando lo scorso marzo la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo accusandolo di aver commesso crimini di guerra in Ucraina, Putin era stato pochissime volte all’estero: fino a ottobre, quando è andato in Kirghizistan e poi in Cina, non era mai uscito dalla Russia. Sia gli Emirati che l’Arabia Saudita, al pari della Russia, del Kirghizistan e della Cina, non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale, e quindi non sono vincolati ad arrestare Putin per via del mandato del tribunale, diversamente dalla maggior parte dei paesi del mondo. Diverso è il caso del Sudafrica, ragione per cui ad agosto Putin non aveva preso parte all’annuale riunione dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) a Johannesburg.

Non si sa se lo scopo principale delle visite di Putin in Arabia Saudita e negli Emirati fosse discutere di petrolio o di rapporti politici internazionali, ma proprio mercoledì il prezzo del petrolio è calato del 4 per cento, la più grossa diminuzione da giugno. La scorsa settimana l’OPEC+, il gruppo che include i 13 membri dell’OPEC (l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) più altri paesi come la Russia, si era accordato per ridurre la produzione di petrolio di 2,2 milioni di barili al giorno per i primi tre mesi del 2024, e così diminuire il calo del prezzo del combustibile fossile. Giovedì il prezzo del petrolio è risalito dell’1 per cento.

Putin insieme al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a Riyadh, il 6 dicembre 2023 (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

Putin ha fatto il suo viaggio nei paesi della Penisola Arabica scortato da quattro aerei militari. Ad Adu Dhabi è stato accolto con un’esibizione della pattuglia acrobatica dell’aeronautica emiratina, che ha rilasciato delle fumate nei colori della bandiera russa. È possibile che il viaggio fosse anche un modo per mostrare i limiti dell’isolamento internazionale imposto alla Russia e a Putin insieme alle sanzioni per l’invasione dell’Ucraina. Putin non visitava il Medio Oriente dal luglio del 2022, quando era stato in Iran per incontrare l’ayatollah Ali Khamenei.

Giovedì il parlamento russo ha stabilito la data per le prossime elezioni presidenziali: saranno il 17 marzo 2024. Putin non ha detto che si ricandiderà, ma ci si aspetta che lo annuncerà nei prossimi giorni e che vincerà le elezioni. Grazie alla riforma costituzionale che ha promosso, può candidarsi per altri due mandati presidenziali da sei anni, dopo quello che scadrà l’anno prossimo, e grazie alla repressione dell’opposizione e allo stretto controllo autoritario sul sistema politico russo di Russia Unita, il partito di Putin, è improbabile che il voto dia altri risultati.