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  • Lunedì 20 novembre 2023

Le prove con cui Israele accusa Hamas di usare l’ospedale al Shifa come base militare

L'esercito ha diffuso un video che mostrerebbe i miliziani portare nella struttura due ostaggi, e un altro in cui si vede parte di un tunnel

Soldati israeliani all'interno dell'ospedale al Shifa (Israel Defense Forces via AP)
Soldati israeliani all'interno dell'ospedale al Shifa (Israel Defense Forces via AP)
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Domenica sera Israele ha detto di avere raccolto «prove concrete» che mostrerebbero come Hamas stia usando l’ospedale al Shifa di Gaza per i suoi scopi militari e in particolare come luogo per detenere gli ostaggi rapiti durante gli attacchi dello scorso 7 ottobre in Israele. Nella sua conferenza stampa quotidiana sull’andamento della guerra, il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha mostrato ai giornalisti un video delle telecamere di sorveglianza che mostrerebbe alcuni miliziani di Hamas portare due ostaggi dentro l’ospedale al Shifa. Un altro video diffuso dall’esercito israeliano domenica sera mostra invece quello che Israele dice essere uno dei tunnel sotterranei di Hamas sotto l’ospedale.

Hagari ha anche accusato Hamas di aver ucciso nell’ospedale al Shifa una soldata israeliana che era stata presa in ostaggio e che il gruppo armato palestinese aveva sostenuto fosse rimasta uccisa durante un bombardamento israeliano sulla Striscia. «Ora la verità è chiara: Hamas sta seminando terrore dagli ospedali», ha detto Hagari.

Da giorni Israele ha avviato una pesante operazione militare all’interno dell’ospedale al Shifa, il più grande di tutta la Striscia, molto discussa perché è iniziata mentre all’interno della struttura c’erano ancora centinaia di pazienti, il personale ospedaliero e migliaia di civili palestinesi sfollati. Israele sostiene che sotto l’ospedale al Shifa si trovi il principale centro operativo di Hamas, e da quando è iniziata l’operazione sta cercando di mostrare prove a sostegno di questa tesi per giustificare l’occupazione militare di un ospedale. Negli scorsi giorni i medici dell’ospedale al Shifa avevano detto che la struttura aveva smesso di funzionare dopo giorni di assedio da parte dell’esercito israeliano, e diversi pazienti erano morti per mancanza di cure.

Nel video delle telecamere di sorveglianza mostrato da Hagari si vedono due persone descritte come ostaggi rapiti in Israele, uno dei quali sanguinante da un braccio, mentre vengono portati dentro l’ospedale al Shifa tra lo stupore del personale medico. Dalle telecamere di sorveglianza il video sembra risalire al 7 ottobre, cioè il giorno in cui Hamas ha attaccato Israele uccidendo più di 1.200 persone e rapendone oltre 240. Hamas non ha commentato le accuse di Israele, ma in precedenza aveva detto di aver portato alcuni ostaggi negli ospedali della Striscia dopo averli rapiti, perché ricevessero cure mediche.

Hagari ha poi fornito dettagli sulla morte di Noa Marciano, una soldata israeliana 19enne il cui corpo è stato ritrovato la scorsa settimana dall’esercito israeliano vicino all’ospedale al Shifa. Hamas aveva detto che Marciano era stata uccisa in un bombardamento israeliano e aveva diffuso un video che sembrava mostrare il suo cadavere con una ferita alla testa: dall’autopsia del corpo Israele ha concluso che Marciano era stata ferita in un bombardamento, ma non mortalmente, e ha accusato Hamas di averla uccisa.

Sempre domenica sera l’esercito israeliano ha pubblicato un altro video che mostra quello che viene descritto come un tunnel sotterraneo di Hamas sotto l’ospedale al Shifa. Nel video si vede una buca che viene descritta come l’ingresso del tunnel, secondo l’esercito israeliano profonda circa 10 metri, alla base della quale parte poi una galleria lunga 55 metri. La galleria arriva fino a una porta a prova di esplosione che impedisce di procedere oltre.

Il New York Times ha scritto di avere verificato l’autenticità di entrambi i video, che a suo parere sono stati realizzati effettivamente nell’ospedale di al Shifa: al contempo ha aggiunto che «la presenza di un esteso centro di comando di Hamas sotto all’ospedale deve ancora essere dimostrata».