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  • Lunedì 13 novembre 2023

In Serie A non esistono più i “cicli”

Era da vent’anni che in cima al campionato non si alternavano così tante squadre, e c'entrano le diffuse ristrettezze economiche

Khvicha Kvaratskhelia nell'ultima sconfitta del Napoli (Francesco Pecoraro/Getty Images)
Khvicha Kvaratskhelia nell'ultima sconfitta del Napoli (Francesco Pecoraro/Getty Images)
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Dopo le partite del fine settimana, il campionato di calcio di Serie A maschile si è fermato per l’ultima sosta internazionale del 2023. Un quarto di stagione è stato disputato e le squadre hanno preso le loro direzioni. Dopo dodici giornate Inter e Juventus hanno vinto rispettivamente 10 e 9 partite, perdendone soltanto una. Sono quindi in testa alla classifica a due punti l’una dall’altra e alla ripresa del campionato giocheranno a Torino il primo scontro diretto della stagione.

Al terzo e quarto posto ci sono Milan e Napoli, le altre due squadre ritenute in partenza le più attrezzate per competere per lo Scudetto, che però hanno già accumulato un certo distacco: sono rispettivamente a 8 e 10 punti di distanza dal primo posto. Il Napoli è la squadra campione in carica, ma dopo la sconfitta subita domenica in casa contro l’Empoli (penultimo in classifica prima di quella vittoria), le probabilità che si riconfermi campione d’Italia sono diminuite ancora. Pare quindi sempre più difficile che a fine stagione ci sia la stessa vincitrice dell’anno scorso, cosa che ormai è diventata un’abitudine per la Serie A.

Da un lato questa alternanza rende il campionato più incerto, e quindi più coinvolgente e appetibile dal punto di vista commerciale, anche considerando che negli altri grandi campionati europei stanno vincendo sempre le stesse squadre: il Bayern Monaco è campione di Germania ininterrottamente dal 2013, in Francia il PSG ha vinto otto degli ultimi dieci campionati e in Inghilterra il Manchester City vince da tre anni di fila. Nel caso della Serie A, tuttavia, questo equilibrio nella competizione rispecchia anche le ristrettezze economiche con cui le società sono ancora alle prese.

Rudi Garcia, allenatore del Napoli a rischio esonero (Francesco Pecoraro/Getty Images)

Una situazione simile in Italia non si verifica da circa vent’anni, ossia da quando tra il 1998 e il 2002 lo Scudetto fu vinto in ordine da Juventus, Milan, Lazio, Roma e di nuovo Juventus. Fu il periodo che concluse l’epoca d’oro della Serie A iniziata negli anni Novanta, dopo il quale il campionato entrò lentamente in una lunga fase di declino vedendosi superato per importanza e ricavi da altri tornei europei.

Da allora, e fino a pochi anni fa, la Serie A si è potuta dividere grossomodo in due periodi: uno segnato dalle vittorie dell’Inter successive allo scandalo di Calciopoli e l’altro dai nove Scudetti vinti consecutivamente dalla Juventus tra il 2011 e il 2020. L’ultimo di questa serie è coinciso non a caso con l’inizio della pandemia da coronavirus, un evento che con le sue conseguenze economiche ha contribuito a uniformare le capacità di spesa delle cosiddette grandi squadre del campionato.

Nel 2021 l’Inter tornò a vincere lo Scudetto dopo undici anni al termine di un campionato disputato quasi interamente senza pubblico, ma non riuscì a creare un cosiddetto ciclo di vittorie. Gli effetti della pandemia sulla sua proprietà cinese, e sulla squadra stessa, richiesero infatti un immediato ridimensionamento economico che non permise alla squadra di consolidare la sua posizione e che non è ancora finito. Da allora i conti della società sono migliorati, ma nonostante una riduzione delle perdite di 55 milioni di euro tra una stagione e l’altra, l’ultimo bilancio ha registrato la perdita di 85 milioni (e la proprietà continua a cercare acquirenti).

L’Inter festeggia lo Scudetto del 2021 (Mattia Ozbot/Getty Images)

Nonostante il ridimensionamento, in questi ultimi anni l’Inter è riuscita a difendersi vincendo trofei in ogni stagione disputata e arrivando a giocare l’ultima finale di Champions League. Ma di Scudetti non ne ha più vinti. Nel 2022 è toccato infatti al Milan, con uno Scudetto vinto da sfavorita al termine di una lunga rimonta, subito dopo il quale la società è stata comprata dal fondo di investimento statunitense RedBird Capital Partners.

Anche il Milan non è riuscito però a riconfermarsi l’anno successivo, e ora, dopo due anni, la squadra ha iniziato il campionato con delle difficoltà evidenti. Anche nel suo caso gli investimenti sui giocatori sono rimasti limitati dopo lo Scudetto, non per l’urgenza di risanare i bilanci, bensì per mantenerli positivi e cercare di migliorarli ancora: con 6 milioni di utili nella stagione 22/23 il bilancio del Milan è stato l’unico in attivo fra le tre grandi del campionato (Inter, Milan e Juventus).

Il Milan festeggia lo Scudetto del 2022 (Chris Ricco/Getty Images)

Tra queste tre società, la situazione economica della Juventus rimane quella più complicata, con un bilancio negativo per 123 milioni di euro sul quale pesa in particolare una spesa annuale di oltre 600 milioni di euro ereditata dalle scelte fatte nelle stagioni passate. Oltre a questo, la società è stata coinvolta in casi sportivi e giudiziari che hanno già comportato sanzioni sportive ed economiche e che non sono ancora del tutto conclusi. Dopo il settimo posto dell’anno scorso, dovuto alla penalizzazione ricevuta per il caso delle plusvalenze, la squadra si sta più che difendendo in questo inizio di stagione, in cui però non sta giocando le coppe europee come risultato delle recenti sanzioni.

È anche grazie a queste difficoltà, e con una serie di intuizioni societarie, che nella passata stagione il Napoli, squadra che ha il quarto o quinto fatturato del campionato, era riuscito a vincere lo Scudetto dopo più di trent’anni. In estate, tuttavia, le capacità economiche del club non hanno potuto consolidare più di tanto la squadra vincente, né rimpiazzare immediatamente il fulcro della difesa, Kim Min-jae, ceduto al Bayern Monaco. Ora, dopo dodici giornate di campionato, il posto di Rudi Garcia, l’allenatore che ha sostituito Luciano Spalletti, è già a rischio. La difesa sembra proprio uno dei problemi più evidenti della squadra, oltre alle questioni riguardanti il centravanti Victor Osimhen, ora infortunato. Il mancato rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2025 sembra aver irrigidito i rapporti con la società e influenzato il suo rendimento in campo. Non è inoltre da escludere una cessione il prossimo anno, viste le tante richieste.

Per lo Scudetto che verrà assegnato a maggio, la favorita è ritenuta l’Inter, per quello che ha fatto finora e per la qualità omogenea di un’ampia rosa di giocatori che l’anno scorso ha giocato una finale di Champions League. Ma anche nelle due stagioni passate l’Inter era ritenuta favorita, o perlomeno la squadra più completa del campionato, salvo poi incontrare dei problemi nella costanza e nella gestione dei risultati. Il Milan si trova già a dover rimontare, ma l’ultimo Scudetto lo ha vinto proprio così, in rimonta e da sfavorita. E poi c’è la Juventus, che fra tutti i problemi che ha da risolvere è riuscita a darsi perlomeno una sistemata con Massimiliano Allegri, un allenatore tanto criticato quanto pragmatico e orientato al raggiungimento del risultato, come si è visto nelle ultime cinque vittorie ottenute consecutivamente, quattro delle quali con uno scarto di un solo gol.

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