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  • Domenica 12 novembre 2023

Chi è il vescovo conservatore del Texas sospeso dal Vaticano

Con un programma radio e un profilo Twitter molto seguiti, Joseph Strickland è uno dei più accaniti critici della linea di Papa Francesco

(Andrew D. Brosig/Tyler Morning Telegraph via AP, File)
(Andrew D. Brosig/Tyler Morning Telegraph via AP, File)
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Sabato il Vaticano ha diffuso una nota in cui comunicava di aver tolto l’incarico al vescovo di Tyler (in Texas) Joseph Strickland, senza specificarne le ragioni. All’interno del ramo più conservatore della Chiesa cattolica statunitense Strickland è una delle figure che negli anni si sono mostrate più critiche verso l’approccio riformatore di Papa Francesco e la sua apertura su temi come il divorzio, l’aborto, i matrimoni omosessuali e la riduzione delle messe in latino. Negli anni si era inoltre costruito un certo seguito con un suo programma in radio e un account su X (Twitter) da più di 160mila follower.

Per molti cattolici e sostenitori della linea del Papa le aperte critiche e i toni aggressivi di Strickland erano diventate inaccettabili, al punto da essere viste come un «imbarazzo» per la Chiesa. La decisione del Vaticano è comunque considerata abbastanza imprevista visto che in passato Papa Francesco era stato generalmente tollerante nei confronti dei membri della Chiesa critici nei suoi confronti.

Il Vaticano aveva avviato un’indagine su Strickland a giugno, anche in questo caso senza che ne venissero rese note le ragioni o i termini. Alla fine dell’indagine il cardinale Daniel DiNardo dell’arcidiocesi di Galveston-Houston (sempre in Texas) aveva detto che gli inquirenti avevano concluso che non fosse «fattibile» per il vescovo di Tyler rimanere al suo posto, ma che Strickland si era rifiutato di dimettersi come spesso accade in queste situazioni.

I rapporti tra Strickland e il Vaticano sono diventati ancora più tesi dallo scorso 31 ottobre, quando il vescovo è intervenuto alla conferenza di due giorni Roma Life Forum leggendo quella che ha descritto come una lettera di una persona anonima in cui Papa Francesco veniva definito «usurpatore» e si diceva che avesse «messo in pericolo le anime». In un’intervista di sabato Strickland, che ha 65 anni, ha detto di non rinnegare nessuna delle accuse che gli sono state rivolte dal Vaticano, tra cui quella di continuare a tenere la messa in latino nonostante le indicazioni del Papa di limitarla a situazioni eccezionali.

Il reverendo Timothy Kelly, di una chiesa della diocesi di Tyler, ha raccontato al New York Times che negli ultimi sei o sette anni Strickland si era avvicinato a un gruppo di ecclesiastici con idee di destra all’interno del quale aveva assunto un ruolo di forte leadership. Alcuni componenti di questo gruppo sabato si sono ritrovati per manifestare contro la rimozione di Strickland da parte del Vaticano: l’organizzazione cattolica di estrema destra Lepanto Institute ha definito il Papa «dittatore sovietico» e un’associazione che difende i diritti dei preti sospesi dai loro incarichi ha parlato di Strickland come di un “martire bianco”, cioè un martire che «ha perso tutto tranne la vita».

Per via della visibilità di Strickland è probabile che la sua rimozione dall’incarico dia inizio a un grosso dibattito all’interno della Chiesa cattolica statunitense, dove la corrente più conservatrice e lontana da Papa Francesco è molto potente. Ad agosto, alla Giornata Mondiale della gioventù che si è tenuta a Lisbona, il Papa aveva espresso preoccupazione per questa corrente definendola «reazionaria».