Israele ha ammesso il fallimento della propria intelligence

Il capo di stato maggiore ha detto che l'esercito non è riuscito a garantire la sicurezza nei territori al confine con la Striscia di Gaza

Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi (AP Photo/ Maya Alleruzzo, Pool)
Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi (AP Photo/ Maya Alleruzzo, Pool)

Giovedì in una conferenza stampa il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha commentato per la prima volta l’enorme attacco compiuto contro Israele dal gruppo radicale palestinese Hamas lo scorso sabato.

L’intervento è stato notevole soprattutto perché Halevi ha ammesso in parte il fallimento dell’intelligence israeliana, che di fatto ha permesso l’infiltrazione dei miliziani di Hamas in Israele.

«L’esercito è responsabile della sicurezza del paese e dei suoi cittadini, e sabato mattina, nell’area che circonda la Striscia di Gaza, non ne siamo stati all’altezza. Impareremo, indagheremo, ma ora è il momento della guerra».

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«Stiamo uccidendo molti terroristi e comandanti, e distruggendo le infrastrutture che hanno permesso questi crimini terribili, brutali», ha proseguito Halevi, dicendo che «Gaza non sarà più la stessa» dopo la ritorsione di Israele contro Hamas. 

Sabato i miliziani di Hamas hanno lanciato un enorme attacco missilistico contro Israele, e hanno poi abbattuto parte della recinzione tra i due territori: un fatto considerato eccezionale, dato che la recinzione costruita da Israele era considerata particolarmente solida e avrebbe dovuto essere costantemente sorvegliata. I miliziani hanno quindi raggiunto alcune città e kibbutz israeliani, uccidendo migliaia di civili. L’attacco ha preso completamente di sorpresa l’intelligence e l’esercito israeliano, che in alcuni casi ha impiegato ore per raggiungere le comunità attaccate.

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Halevi ha parlato anche delle oltre 150 persone, tra cui molti civili, prese in ostaggio ha Hamas e da altri gruppi islamisti che operano nella Striscia di Gaza, come il Jihad islamico: «Faremo tutto il possibile per riportare a casa» gli ostaggi, ha detto il generale, e ha spiegato che Israele sta lavorando per localizzare le persone catturate.