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  • Mercoledì 4 ottobre 2023

A Gerusalemme sempre più ebrei ultraortodossi sputano sui cristiani

Se ne riparla dopo un video circolato negli ultimi giorni: la Chiesa accusa i partiti della destra religiosa di fare poco al riguardo

(Lior Mizrahi/Getty Images)
(Lior Mizrahi/Getty Images)
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Lunedì il quotidiano israeliano Haaretz ha diffuso un video che mostra un gruppo di ebrei ultraortodossi sputare in direzione di alcuni pellegrini cristiani nella “città vecchia” di Gerusalemme, dove si trovano diversi luoghi sacri per il cristianesimo, l’ebraismo e l’Islam. Haaretz ha aggiunto che diversi altri episodi del genere sono stati filmati fra domenica e lunedì, quando molti ebrei ultraortodossi hanno visitato la città vecchia di Gerusalemme per la festività di Sukkot, una delle più importanti festività ebraiche, in cui si ricorda la liberazione degli ebrei dall’Egitto raccontata nella Bibbia.

Il video ha provocato diverse reazioni. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, a capo del governo più a destra di sempre in Israele, ha promesso «azioni risolute e immediate» per chi «intimidisce i pellegrini». Il ministro degli Esteri, Eli Cohen, ha detto che sputare contro i cristiani «non rappresenta i valori ebraici». Incidenti del genere però non sono nuovi: anche una decina di anni fa se ne erano osservati parecchi, e sembra che ultimamente siano tornati ad avvenire di frequente. Da mesi se ne lamenta anche Pierbattista Pizzaballa, cardinale e patriarca di Gerusalemme per la Chiesa cattolica.

Nel video si vede un gruppo di pellegrini cristiani uscire da una chiesa vicino alla Porta dei Leoni, una delle principali porte di accesso alla città vecchia, con una grossa croce sulle spalle. In quel momento di fronte al gruppo passa un gruppo di ultraortodossi che invece regge le Quattro Specie, le quattro piante che gli ebrei espongono durante le celebrazioni Sukkot. Non appena i due gruppi si incrociano, alcuni ultraortodossi sputano in direzione dei pellegrini. Fra di loro ci sono anche alcuni bambini.

L’intolleranza degli ebrei ultraortodossi nei confronti dei fedeli di altri religioni non è una novità. Spesso i membri delle comunità ultraortodosse ricevono un’educazione sommaria e incentrata su una lettura dogmatica e radicale della Bibbia. I partiti che in Israele rappresentano la comunità ultraortodossa hanno posizioni discriminatorie nei confronti degli arabi e dei musulmani, che a volte si traducono in episodi di violenza, ma anche nei confronti delle persone che appartengono alla comunità LGBTQ+: nel 2015 un ebreo ultraortodosso accoltellò 5 persone durante il pride di Gerusalemme.

Negli ultimi anni questi partiti hanno guadagnato molta influenza nella politica israeliana, grazie a una serie di accordi con il principale partito di destra, il Likud di Netanyahu. Oggi i partiti che hanno come riferimento gli ortodossi, gli ultraortodossi e i nazionalisti religiosi esprimono 15 ministri su 34.

– Leggi anche: Guida ai partiti ultraortodossi israeliani

In una conferenza stampa di due settimane fa il patriarca di Gerusalemme, Pizzaballa, aveva parlato esplicitamente di un legame fra l’influenza politica guadagnata dai partiti della destra religiosa e gli attacchi nei confronti dei cristiani. «Abbiamo l’impressione che siano diventati più frequenti e che siano collegati agli ultraortodossi e a gruppi e movimenti del sionismo religioso. La presenza di questi gruppi nella città vecchia è superiore rispetto al passato. Non c’è dubbio che ci siano rabbini che approvano o incoraggiano questi comportamenti. È possibile che alcuni di questi movimenti percepiscano magari non di essere appoggiati, ma almeno protetti» dai partiti della maggioranza.

Il governo sta cercando di prendere le distanze dai gruppi di ultraortodossi che sputano contro i pellegrini cristiani, o li disturbano, anche perché i pellegrini da decenni rappresentano una notevole fonte di introiti per le strutture turistiche di Gerusalemme. Non sempre però il governo ci riesce. A maggio un’esperta israeliana di cultura cristiana, Yisca Harani, aveva organizzato a Gerusalemme un convegno intitolato: «Perché (alcuni) ebrei sputano sui non ebrei». Qualche settimana dopo Harani ha raccontato ad Axios di avere ricevuto una telefonata da un funzionario del ministero degli Esteri in cui le è stato spiegato che il governo non avrebbe mandato alcun rappresentante perché il titolo del convegno era «inappropriato».

Due giorni fa un attivista politico vicino alla maggioranza, Elisha Yered, ha giustificato gli ultrortodossi che sputano sui cristiani spiegando che si tratta di una «antica usanza ebraica». In passato Yered è stato consulente della parlamentare Limor Son Har-Melech, eletta lo scorso anno con Potere Ebraico, il partito di estrema destra del ministro alla Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir. Yered fra le altre cose è sospettato di essere coinvolto nell’omicidio di un 19enne palestinese avvenuto a inizio agosto in una città della Cisgiordania, durante alcuni scontri fra coloni israeliani e palestinesi.

Ad agosto il capo della polizia di Gerusalemme, Doron Turgeman, aveva detto che dal 2023 la polizia ha aperto 16 indagini per vandalismo, violenze o molestie nei confronti dei pellegrini cristiani e dei luoghi di culto cristiani, e arrestato 21 sospettati. La polizia di Gerusalemme però ha specificato che spesso è difficile incriminare queste persone, soprattutto quelli che sputano a terra e non addosso a una persona.