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  • Martedì 26 settembre 2023

La standing ovation per un ex soldato nazista che sta imbarazzando il parlamento canadese

Ad applaudirlo c'erano anche il primo ministro Trudeau e il presidente ucraino Zelensky: lo speaker della Camera ha detto che è colpa sua e si è dimesso

Il presidente ucraino Zelensky e il primo ministro canadese Trudeau salutano l'ex soldato nazista Yaroslav Hunka, nel parlamento canadese, 22 settembre 2023 (Patrick Doyle/The Canadian Press via AP)
Il presidente ucraino Zelensky e il primo ministro canadese Trudeau salutano l'ex soldato nazista Yaroslav Hunka, nel parlamento canadese, 22 settembre 2023 (Patrick Doyle/The Canadian Press via AP)
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Venerdì lo speaker della Camera dei comuni del Canada, Anthony Rota, ha inconsapevolmente invitato in parlamento un ex soldato nazista, presentandolo come combattente per l’indipendenza ucraina dalla Russia. L’uomo, di 98 anni e chiamato Yaroslav Hunka, ha ricevuto una standing ovation da tutti i parlamentari presenti, dal primo ministro Justin Trudeau e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ospite anche lui del parlamento. Martedì, nel corso di una seduta parlamentare, Rota ha annunciato le proprie dimissioni, dopo che nei giorni scorsi aveva già chiesto scusa per l’accaduto.

Rota si era scusato domenica, appena era emerso che Hunka aveva combattuto effettivamente contro la Russia per l’indipendenza ucraina, ma come parte di un’unità di collaboratori ucraini nell’esercito nazista durante la Seconda guerra mondiale. Secondo diverse associazioni contro l’antisemitismo i crimini di guerra e contro i civili dell’unità di Hunka sarebbero ben documentati. Lunedì il primo ministro Trudeau aveva riconosciuto che la vicenda rappresentava un imbarazzo «per il parlamento canadese, e per estensione per tutti i canadesi».

Davanti al parlamento canadese Rota aveva definito Hunka «un eroe del Canada, un eroe dell’Ucraina», e lo aveva ringraziato per il suo servizio. Nel messaggio di scuse Rota aveva detto che l’invito era stato fatto esclusivamente per una sua iniziativa, di cui né il primo ministro né il presidente ucraino erano al corrente. Aveva detto che non sapeva dei suoi legami con l’esercito nazista e che lo aveva invitato perché Hunka, che risiede in Canada, vota nel distretto elettorale che lui rappresenta in parlamento.

Diversi membri dei partiti dell’opposizione avevano chiesto le dimissioni di Rota. Anche a Trudeau sono state chieste delle scuse: sebbene in passato sia stato criticato perché si scusava fin troppo, su questa storia il primo ministro finora si è scusato solo a nome dello speaker, senza assumersi personalmente responsabilità.

In un video pubblicato su X, la piattaforma in precedenza chiamata Twitter, Trudeau ha messo in guardia dai modi in cui la vicenda potrà essere strumentalizzata dalla propaganda russa. La Russia infatti sta giustificando la sua invasione dell’Ucraina con il pretesto, infondato, di rimuovere le influenze naziste dal paese. Dopo le recenti discussioni su Hunka, per esempio, l’ambasciatore russo in Canada ha detto all’agenzia di stampa statale russa RIA che il governo canadese è «essenzialmente, la personificazione del fascismo neoliberista».

Quella appena trascorsa è stata una settimana molto complicata per la diplomazia canadese. La questione dell’invito di Hunka si aggiunge a una disputa con il governo indiano riguardo all’omicidio di un leader sikh in Canada, che ha portato al blocco del rilascio dei visti per i cittadini canadesi che vogliono entrare in India.

– Leggi anche: I separatisti sikh al centro della lite tra India e Canada