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  • Lunedì 18 settembre 2023

La storica vittoria delle Isole Figi in Coppa del Mondo di rugby

Hanno battuto l’Australia per la prima volta dopo 69 anni, confermando la crescita e l'emancipazione del movimento locale

di Pietro Cabrio

Il figiano Te Ahiwaru Cirikidaveta dopo la vittoria contro l'Australia (AP Photo/Laurent Cipriani)
Il figiano Te Ahiwaru Cirikidaveta dopo la vittoria contro l'Australia (AP Photo/Laurent Cipriani)
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Nella seconda partita giocata domenica alla Coppa del Mondo di rugby le Isole Figi hanno battuto 22-15 l’Australia avvicinandosi alla qualificazione ai quarti di finale. È stata una vittoria storica e significativa sotto diversi aspetti, come dimostrano i festeggiamenti che alle Figi sono iniziati in piena notte e non si sono ancora fermati: «L’isola di Vanua Levu ha dichiarato ufficiosamente un giorno festivo e in molti pensano di regalare un pezzo di terra a Simione Kuruvoli, uno dei giocatori protagonisti della vittoria» ha scritto la corrispondente del Guardian da Suva, la capitale figiana.

Non è stata la prima vittoria delle Figi contro l’Australia, ma è stata la prima in 69 anni. L’ultima risaliva infatti al 1954, quando il rugby era un’altra cosa. Per le Figi, uno sperduto arcipelago di circa trecento isole nel Pacifico meridionale, l’Australia rappresenta da sempre un punto di riferimento economico e culturale, così come la Nuova Zelanda. Finora questi due paesi sono stati anche il naturale proseguimento delle carriere dei rugbisti figiani, che sono tanti e di qualità, dato che il rugby è il loro sport nazionale.

Dei tanti rugbisti provenienti dalle Figi, ma anche da Tonga e Samoa, beneficiano da anni tutte le grandi nazionali del mondo, in particolare Nuova Zelanda e Australia. Tra i titolari dell’Australia che hanno giocato domenica ce n’erano due nati proprio alle Figi, Marika Koroibete e Samu Kerevi, e altri ancora tra le riserve. Anche gli All Blacks hanno dei figiani tra i loro convocati, e pure di una certa importanza, come Ofa Tu’ungafasi e Nepo Laulala.

È proprio per questi aspetti che la vittoria contro l’Australia sembra sia già diventata l’emblema di un nuovo periodo per il rugby delle isole del Pacifico (in cui le Figi sono la nazione predominante e nel rugby la più competitiva: hanno circa 900mila abitanti e 100mila rugbisti). Negli ultimi due anni i loro movimenti sono stati infatti aiutati da un ciclo di riforme che hanno permesso ai giocatori espatriati e poi convocati da nazionali estere di tornare a giocare per i rispettivi paesi di origine. Hanno inoltre a disposizione due nuove squadre professionistiche, i Fijian Drua e i Moana Pasifika, che giocano nel Super Rugby, il campionato dei paesi oceanici ritenuto tra i migliori al mondo.

Finora le Figi hanno beneficiato soprattutto dell’istituzione dei Drua, la prima squadra professionistica interamente figiana, che sta offrendo uno sbocco per le carriere dei suoi rugbisti e quindi la possibilità per loro di rimanere legati all’arcipelago, senza essere costretti a espatriare come accadeva in passato.

Per quanto riguarda la possibilità di richiamare i giocatori stabiliti all’estero, le Figi non hanno ancora fatto in tempo a sbrigare le pratiche necessarie per riprendersene alcuni, ma fra le nazionali isolane qualificate per la Coppa del Mondo in Francia sono quella ad averne meno bisogno. Ci sono però almeno sei giocatori di alto livello pronti a tornare: uno di questi, Alivereti Raka, che ha giocato cinque partite con la Francia tra il 2019 e il 2020, potrà essere convocato dal prossimo dicembre.

All’esordio in Coppa del Mondo le Figi erano state battute dal Galles, ma la loro partita era stata una delle più belle e combattute del primo turno, motivo per cui ora risultano tra le squadre più sostenute dai tifosi neutrali. Per fermare i loro attacchi incessanti, che sono tra le caratteristiche principali della squadra, il Galles aveva dovuto effettuare 248 placcaggi, un nuovo record per la Coppa del Mondo.

L’Australia invece non è riuscita ad opporsi allo stesso modo dei gallesi e per tutta la durata della partita non ha mai dato l’idea di poterla vincere. Alle Figi è bastato giocare secondo il loro stile fatto di azioni arrembanti, ripetute e continuate, non molto disciplinate dal punto di vista tattico, ma travolgenti a tal punto da mettere in difficoltà gli avversari per oltre un’ora di gioco. Dopo la partita l’allenatore figiano Simon Raiwalui ha spiegato: «Avevamo delle aree di gioco deboli in cui gli avversari erano soliti attaccarci, e queste aree sono quelle che abbiamo migliorato di più. Di noi non si parla più come di gruppo di individui di grande talento: ora abbiamo una grande squadra con giocatori di talento».

La vittoria contro l’Australia è arrivata peraltro a meno di un mese di distanza dall’altrettanto storica vittoria ottenuta a Londra contro l’Inghilterra, cosa mai riuscita prima alla nazionale isolana, che ora in Coppa del Mondo è ritenuta la potenziale sorpresa del torneo. Per qualificarsi ai quarti le basterà mantenere il secondo posto nel girone, e per farlo avrà a disposizione due partite in cui è favorita, contro Georgia e Portogallo. Per Australia e Galles sarà invece decisivo il prossimo scontro diretto.

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