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  • Giovedì 7 settembre 2023

La città di Birmingham non ha più soldi

Deve centinaia di milioni di euro alle sue dipendenti in seguito a una causa sulla disparità salariale, e non sa dove prenderli

L'edificio del consiglio comunale di Birmingham (Elliott Brown / Flickr)
L'edificio del consiglio comunale di Birmingham (Elliott Brown / Flickr)
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Martedì il Consiglio comunale di Birmingham, la seconda città più grande del Regno Unito, ha dichiarato di essere vicino al fallimento. I leader del Consiglio a guida laburista dicono di avere un deficit nel budget di 87 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro) e di non avere risorse per pagare alle proprie dipendenti dei risarcimenti che ammontano complessivamente a una cifra compresa tra i 650 e i 750 milioni di sterline (tra i 760 e gli 870 milioni di euro circa), con degli interessi che vanno dai 5 ai 14 milioni di sterline al mese (6-16 milioni di euro).

Il Comune ha formalmente emesso un avviso ai sensi della Sezione 114 del Local Government Finance Act, una procedura che prevede che tutte le nuove spese, tranne quelle per i servizi essenziali, vengano tagliate. È una decisione che in passato veniva presa raramente, poiché di fatto certifica il fallimento di un governo locale (che ufficialmente non può dichiarare bancarotta, dato che deve garantire i servizi essenziali), ma che negli ultimi anni sta diventando sempre più comune fra le amministrazioni locali britanniche.

Nel 2012 174 dipendenti, di cui la maggioranza erano donne che lavoravano come assistenti didattiche o addette alle pulizie, vinsero una causa di fronte alla Corte Suprema britannica in cui sostenevano che il Comune di Birmingham non fornisse loro gli stessi benefici e bonus previsti invece per incarichi svolti tradizionalmente da uomini. Negli anni il caso si era allargato fino a coinvolgere circa 5mila dipendenti, principalmente donne, a cui il Comune di Birmingham ha già dovuto restituire circa un 1,1 miliardi di sterline (1,3 miliardi di euro).

Oltre a questo, il Consiglio comunale ha detto che la risoluzione di alcuni problemi nel sistema informatico riscontrati all’inizio dell’anno è costata fino a 100 milioni di sterline (circa 120 milioni di euro), e che i debiti che stava accumulando erano anche dovuti a una riduzione dei fondi provenienti dal governo centrale, diminuiti di 1 miliardo di sterline negli ultimi dieci anni (in cui ha governato il Partito Conservatore). Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha commentato la notizia escludendo che il suo governo spenderà dei soldi per sanare i debiti di Birmingham, che è guidato da più di dieci anni dal Partito Laburista, poiché «non è compito del governo salvare un comune per la sua cattiva gestione finanziaria».

La portata del debito accumulato dal Consiglio comunale di Birmingham è stata resa nota a maggio, quando il neoeletto leader del Consiglio (una figura responsabile dell’andamento del consiglio ed eletta dai suoi membri), il laburista John Cotton, aveva chiesto al suo team di revisionare le finanze locali. Cotton e la sua vice Sharon Thompson erano stati eletti a maggio direttamente dal Comitato Esecutivo Nazionale Laburista, che supervisiona il funzionamento del Partito a livello nazionale, e non dai consiglieri comunali di Birmingham, dopo che un report interno aveva descritto la sezione locale del partito come «disfunzionale» e «faziosa».

Il report era stato richiesto dalla direzione nazionale del partito e condotto dal suo Campaign Improvement Board, un organo creato nel 2022 e composto da membri esperti del Partito Laburista che interviene in aiuto delle amministrazioni regionali a guida laburista che stanno avendo problemi o stanno perdendo voti. Lo studio aveva rivelato ripetuti episodi di razzismo e misoginia e una «cultura del lavoro tossica», dove le donne e le persone non bianche venivano tenute di proposito nei ranghi più bassi della struttura. Questo aveva portato alla rimozione del leader Ian Ward, in carica da sei anni, e della sua vice Brigid Jones. Alcuni membri laburisti del Consiglio comunale avevano accusato la direzione centrale del partito di «voler bruciare completamente una casa che non era nemmeno in fiamme», ma gli eventi degli ultimi giorni fanno pensare che le criticità dei bilanci di Birmingham fossero già almeno in parte note.

Tuttavia, quello di Birmingham non è la sola amministrazione locale britannica a essere in difficoltà finanziaria. Nonostante il governo di Sunak abbia aumentato i fondi per le amministrazioni locali di 5,1 miliardi di sterline (quasi 6 miliardi di euro) per il 2023-2024, negli ultimi dieci anni i governi guidati dal Partito Conservatore hanno dimezzato il budget destinato alle amministrazioni locali per le spese pubbliche. Se prima della pandemia erano molto rari i casi in cui un Consiglio comunale emetteva un avviso ai sensi della Sezione 114, Birmingham è il settimo comune ad averlo fatto dal 2020, e un recente studio ha dimostrato che i consigli comunali che potrebbero dichiarare il fallimento nei prossimi due anni sono almeno 26, tutti nelle parti mediamente più povere del Regno Unito.

Il Comune di Birmingham ha 21 giorni per riunirsi e trovare una soluzione. Considerando quanto successo in altri comuni che hanno avviato la stessa procedura, il Guardian e la BBC hanno ipotizzato che l’amministrazione potrebbe alzare le tasse comunali e diminuire drasticamente i fondi destinati ad alcuni eventi pubblici, come ad esempio l’annuale Mercatino di Natale, e risparmiare sulla manutenzione delle strade e degli spazi verdi. Un’altra possibilità sarebbe quella di vendere parte della quota di partecipazione del Comune nell’aeroporto della città o dei terreni di sua proprietà che si estendono per più di 105 chilometri quadrati (circa 15mila campi da calcio), più di ogni altra amministrazione locale britannica. In più, ci sono dubbi su come la città possa ospitare in questa situazione gli Europei di atletica del 2026, che si dovrebbero tenere proprio a Birmingham.