Cosa c’è nei cosiddetti «decreti omnibus»

Diverse misure di cui si è parlato negli ultimi giorni, fra cui l'aumento delle licenze dei taxi e la fine dell'isolamento obbligatorio per i positivi al coronavirus

(LaPresse / Roberto Monaldo)
(LaPresse / Roberto Monaldo)
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Lunedì pomeriggio durante il Consiglio dei ministri il governo ha approvato una serie di decreti-legge che contengono diverse misure piuttosto eterogenee di cui si era parlato negli ultimi giorni, dall’aumento delle licenze dei taxi al calmiere per i biglietti aerei passando per la pandemia da coronavirus, lo stipendio dei manager che si occuperanno del ponte sullo Stretto di Messina e un rimborso per le aziende che si stanno occupando della cattura dei granchi blu, una specie che da anni ha invaso il delta del Po.

Non ci sono state particolari novità rispetto alle informazioni sulle singole misure trapelate sui giornali nei giorni scorsi. Le uniche due sorprese sono state una tassa sui cosiddetti «extraprofitti» realizzati dalle banche negli ultimi due anni sugli aumenti di mutui e prestiti, e un prolungamento della scadenza dei lavori del Superbonus edilizio per le villette e le unità unifamiliari.

Riguardo alle licenze dei taxi, si stabilisce che le città metropolitane, i capoluoghi e le città in cui ha sede un aeroporto internazionale possono avviare bandi per concedere nuove licenze per aumentare fino al 20 per cento quelle esistenti (con regole che favoriranno in parte i tassisti che già le possiedono). I manager che si occuperanno del ponte sullo Stretto di Messina invece potranno guadagnare più dei 240mila euro fissati per legge come stipendio massimo per i dirigenti pubblici.

Nella conferenza stampa organizzata dopo il Consiglio dei ministri il ministro della Salute Orazio Schillaci ha poi annunciato l’approvazione di un decreto-legge che abroga l’isolamento obbligatorio per le persone positive al test per il coronavirus: era l’ultima norma ancora in vigore fra quelle approvate nel periodo di picco della pandemia.

Il calmiere dei prezzi degli aerei prevede poi che le compagnie non possano usare la cosiddetta “fissazione dinamica”, cioè il normale sistema di calcolo dei prezzi in relazione alla domanda, nei periodi di picco per i collegamenti con le isole, quando l’aumento superi il 200 per cento della tariffa media.

Da una parte è abbastanza evidente il motivo per cui il governo ha la necessità di mettere insieme norme così diverse: nella maggior parte dei casi sono misure promesse da tempo (come quelle sui taxi) o legate alla stretta attualità (come quelle sugli incendi boschivi o sui rincari dei biglietti aerei), che il governo si era trascinato fino a non potersi più permettere ulteriori rinvii. Anche perché da pochi giorni è iniziata la pausa estiva del parlamento, quindi in parte anche del dibattito politico italiano, che si concluderà fra circa un mese.

Un utilizzo così spregiudicato dei decreti-legge, che avrebbero ambiti e modalità di applicazione molto specifici e limitati, è ritenuto pericoloso dagli esperti di diritto, è contrario alla Costituzione italiana e negli ultimi mesi è stato criticato in modo piuttosto esplicito anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

– Leggi anche: Il governo continua a mettere un po’ di tutto nei decreti-legge