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  • Domenica 6 agosto 2023

Le alluvioni nel nord della Cina hanno causato molti danni

Milioni di persone sono state evacuate e nella provincia di Jilin, nel nord-est del paese, ne sono morte 14

Un uomo tra le rovine di Nanxinfang, poco lontano da Pechino (AP Photo/Ng Han Guan)
Un uomo tra le rovine di Nanxinfang, poco lontano da Pechino (AP Photo/Ng Han Guan)
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Nell’ultima settimana il nord della Cina è stato colpito dal tifone Doksuri: secondo l’Ufficio meteorologico di Pechino, tra il 29 luglio e il 2 agosto nella capitale sono caduti 745 millimetri di pioggia, il livello più elevato degli ultimi 140 anni. In sole quaranta ore, a Pechino è caduto l’equivalente delle precipitazioni medie di un intero mese di luglio. Le forti piogge hanno causato enormi danni a edifici e infrastrutture, bloccando la circolazione e rendendo complesse le operazioni di soccorso: anche a distanza di giorni, la situazione non è sotto controllo, e le autorità locali ritengono che l’acqua potrebbe metterci fino a un mese a ritirarsi in alcune zone.

Nella provincia di Hebei, a nord-est di Pechino, continua a piovere intensamente: nel weekend almeno 10 persone sono morte e 18 risultavano disperse. Foto e riprese dall’alto mostrano intere vie cittadine trasformate in fiumi di acqua marrone e terreni agricoli completamente sommersi. Circa 6 milioni di persone che vivono nella provincia sono stati evacuati dalle proprie abitazioni perché si trovavano in aree ritenute ad alto rischio di frane e inondazioni. I residenti evacuati sono stati trasferiti in hotel e scuole.

La città di Harbin, nella provincia settentrionale di Heilongjiang (Gu Jingkun/Xinhua via ZUMA Press)

Il governo locale ha affermato che i danni economici causati dalla tempesta ammontano a poco meno di 2 miliardi di euro. La situazione è peggiorata dal fatto che, per cercare di limitare i danni nella capitale Pechino, le autorità hanno deciso di dirottare parte delle acque verso alcune città meno popolose della provincia di Hebei.

Nella provincia di Jilin nel fine settimana in tutto sono morte 14 persone. Sabato tre funzionari che stavano perlustrando la zona per valutare i danni – tra cui il vicesindaco della città di Shulan – sono stati trascinati via dalle acque alluvionali e non sono sopravvissuti. Le autorità della città di Shulan hanno fatto evacuare 18mila persone e provveduto alla riparazione di 85 centrali elettriche che erano state messe fuori uso dalle alluvioni, creando problemi di fornitura elettrica a oltre 6.500 famiglie. Ora ritengono che il momento di pioggia più intenso sia passato.

– Leggi anche: La città cinese inondata per salvare Pechino

La regione è particolarmente esposta a pericoli idrogeologici in caso di forti piogge e inondazioni improvvise per via della convergenza di cinque fiumi diversi: si tratta infatti del più grande sistema fluviale della Cina settentrionale, che copre un’area totale di 265mila chilometri quadrati. A questo si aggiunge il fatto che la conformazione del territorio fa sì che la pioggia si concentri nella regione in cui si trovano Hebei, Tianjin e Pechino.