Negli anni Venti a Berlino si flirtava coi tubi pneumatici

Alcuni locali notturni se ne erano dotati per permettere di inviare messaggi o piccoli regali a persone sconosciute

(Reddit)
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La posta pneumatica è un sistema che consente di scambiare lettere o piccoli oggetti attraverso una rete di tubi che collega uno o più edifici: le cose vengono spostate da un punto all’altro sfruttando una corrente d’aria aspirata o compressa prodotta da compressori, con il vantaggio che nessuno deve spostarsi fisicamente per trasportarle. Il sistema fu inventato alla fine del Settecento da William Murdoch, un chimico e ingegnere meccanico scozzese, e inizialmente veniva utilizzato per trasmettere i telegrammi dagli uffici che erano dotati di telegrafi agli edifici circostanti. Poi, a metà Ottocento, un ingegnere elettrico inglese, Josiah Latimer Clark, brevettò un sistema per spedire anche oggetti più grossi.

Nel 1880 la rete di tubi pneumatici per spedire lettere e pacchetti a Londra era lunga circa 34 chilometri; nel 1904 quella di Chicago ne misurava oltre 14; il sistema di tubature sotterranee introdotto nel 1913 a Milano e Roma per recapitare la posta arrivò a misurare in totale più di 100 chilometri, scrive TG Poste, il sito di informazione delle Poste Italiane. Ma a Berlino, dove negli anni Quaranta la rete di tubi pneumatici arrivava a 255 chilometri, già da tempo questo sistema era adoperato anche per uno scopo un po’ più frivolo: comunicare con le altre persone nei locali notturni, che erano spesso muniti anche di telefoni.

Nel ricostruirne la storia la rivista online Atlas Obscura ha paragonato questo sistema alle app per incontri moderne definendolo «il Tinder di inizio Novecento».

Immagine tratta dal sito Weimar Berlin

Questo sistema era diffuso in particolare in due locali: il Resi, che era il nomignolo dato al Residenz-Casino, e il Femina.

Il Resi era un grande locale con una pista da ballo che poteva ospitare fino a mille persone. Si trovava a poche centinaia di metri da Alexanderplatz, una delle piazze principali di Berlino, c’era la musica dal vivo ed era frequentato sia da persone tedesche che straniere: era stato inaugurato nel 1908, ma divenne un’istituzione soprattutto tra gli anni Venti e i primi anni Trenta. Secondo un articolo del Chicago Tribune del 1968 citato da Atlas Obscura la sua attrazione principale era proprio il sistema di telefoni e tubi pneumatici che permetteva alle persone di flirtare a distanza. Nel periodo di sua massima popolarità, più o meno negli stessi anni, il Femina aveva invece più di 2mila posti a sedere, due grossi bar, tre orchestre e a sua volta una rete di tubi pneumatici.

Come ha scritto Jennifer V. Evans, docente di Storia alla Carleton University di Ottawa, in Canada, più che la lista dei vini del locale a essere allettante era sicuramente la prospettiva di flirtare attraverso i telefoni e i tubi.

La moda era stata importata proprio dal Resi, dove c’erano più di 200 telefoni installati sui tavolini, mentre i tubi pneumatici passavano nei corrimano sui divisori che li separavano. Ciascuno dei tavolini del locale era identificato da un numero illuminato: in questo modo le persone potevano guardarsi attorno, prendere nota del numero del tavolo dove erano sedute quelle che avevano adocchiato e poi chiamarle, oppure ancora inviare loro un messaggio attraverso i tubi. Tutto veniva smistato da una specie di centralino, e l’estremità dei tubi vicina ai tavolini terminava con una specie di protuberanza adunca sotto alla quale c’era un cestino per raccogliere le cose spedite.

Per chi era così timido da essere in imbarazzo anche per usare il telefono, insomma, i tubi pneumatici erano un’alternativa per invitare in maniera discreta altre persone a conoscersi, chiacchierare o ballare.

Immagine tratta dal sito Weimar Berlin

Nel 1931, quando questo sistema era all’apice della popolarità, il Berliner Herold scriveva che in questo modo «una persona non era più sola, e in più si divertiva il doppio». Generalmente i locali fornivano i foglietti di carta su cui scrivere messaggi e i clienti dovevano solo specificare dove inviarli. Il Resi aveva anche una lista di piccoli oggetti che si potevano regalare, tra cui bottigliette di profumo, tagliasigari e secondo alcune ricostruzioni anche cocaina. Sempre il Chicago Tribune osservava che in ogni caso i messaggi venivano controllati dalle addette del centralino che li smistavano, per impedire che ne circolassero con frasi troppo spinte.

Il sistema dei tubi pneumatici continuò a esistere ancora a lungo, così come il Resi, che venne chiuso appena prima della Seconda guerra mondiale ma riaprì nel 1951 nel quartiere di Kreuzberg, sempre con i suoi telefoni e i suoi tubi pneumatici. Il “nuovo” Resi divenne a sua volta popolarissimo e chiuse nel 1978, quando l’edificio in cui si trovava venne demolito. Gli scambi di telefonate e messaggi che avvenivano grazie a questo sistema sono citati in diversi romanzi, tra cui Lettera a Berlino di Ian McEwan, in cui è descritto un locale che sembra ricordare proprio il Resi o il Femina.

Negli anni le reti di tubi pneumatici per lo smistamento della posta sono state gradualmente dismesse. In qualche caso però questo sistema viene ancora usato negli ospedali, per consegnare velocemente i medicinali in certi reparti, oppure in banche e supermercati, dove serve per inviare i soldi incassati dai clienti nelle stanze dove si trovano le casseforti.

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