La Camera dei deputati ha sospeso per 60 giorni l’esame della proposta di legge sul salario minimo, a causa dei voti della maggioranza di destra

(Mauro Scrobogna/LaPresse)
(Mauro Scrobogna/LaPresse)

Giovedì la Camera dei deputati ha approvato la sospensione per 60 giorni dell’esame della proposta di legge sul salario minimo. In sostanza la Camera non potrà discutere il testo del provvedimento almeno per altri due mesi. La proposta di sospensione era stata fatta dalla maggioranza parlamentare di destra, che è stata poi decisiva per l’approvazione. I principali partiti di opposizione, che sono i promotori della proposta, hanno invece votato contro la sospensione e protestato contro la decisione della maggioranza.

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A inizio luglio i principali partiti di opposizione si erano messi d’accordo per presentare una proposta di legge congiunta per introdurre in Italia un “salario minimo”, cioè una soglia minima di compenso stabilita per legge uguale per tutti i lavoratori a prescindere dalla mansione svolta. La proposta era stata fin da subito fortemente osteggiata dalla destra al governo, che inizialmente aveva cercato di abolirla ancora prima che arrivasse alla discussione in aula, durante l’esame del testo in Commissione lavoro (le commissioni sono organi collegiali del parlamento specializzati in un certo tema, che discutono i testi di legge e li preparano prima che arrivino in aula). Dopo molte proteste dell’opposizione la destra si era decisa a far arrivare la proposta alla Camera, ma con il voto di oggi ha fatto in modo di rimandarne la discussione.