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  • Venerdì 21 luglio 2023

Il re di Spagna sa come si porta un completo

In un tweet che è circolato molto, un blogger di moda maschile l'ha preso come esempio delle giuste proporzioni che dovrebbe avere un abito

(Gustavo Valiente/Contacto via ZUMA Press)
(Gustavo Valiente/Contacto via ZUMA Press)
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La scorsa settimana il re Filippo VI di Spagna era nel Regno Unito per assistere alla finale del torneo di tennis di Wimbledon, in cui il ventenne spagnolo Carlos Alcaraz ha battuto il serbo Novak Djokovic. La sua presenza è stata notata dal giornalista e blogger di moda maschile Derek Guy, che su Twitter ne ha lodato lo stile in un lungo post con varie foto che sono circolate molto. Al punto che due giorni dopo Guy è stato contattato dal figlio di Jaime Gallo, il sarto che fece gli abiti di Filippo per quasi quarant’anni, fino a quando morì nel 2015.

Derek Guy è molto noto su Twitter per il suo lavoro di divulgazione sulla sartoria maschile e su varie cose intorno a quel mondo. Ha scritto tra gli altri su Washington PostFinancial TimesEsquire Business of Fashion, e dirige il blog di moda Put This On. È esperto di moda maschile in generale e di tessuti, e ha un’idea molto precisa di come andrebbe indossato un completo, basata sul principio per cui questo nacque e si sviluppò: esaltare la forma fisica di chi lo indossa. Per fare divulgazione e spiegare agli utenti queste sue idee, pubblica spesso immagini di personaggi celebri per commentare i loro outfit, oppure si concentra su dettagli sartoriali molto circoscritti, attraverso cui illustra quali sarebbero secondo lui le regole da rispettare.

La parte su cui Guy si concentra di più e a cui tiene evidentemente molto sono le proporzioni e quello che in inglese viene chiamato fit, cioè la vestibilità. In gergo, come “cade” un abito.

Pur ribadendo spesso di non essere un passatista, Guy sostiene che la tendenza contemporanea di indossare abiti con una vestibilità molto slim, cioè aderenti, abbia prodotto una distorsione evidente per cui molti uomini finiscono per indossare completi che non sono della loro taglia. Oppure che non vanno bene per la loro forma fisica. Per “cadere” bene un completo dovrebbe lasciare fuori dalla manica della giacca circa un centimetro di camicia, e il tessuto non dovrebbe avere troppe increspature. Nel caso di abiti troppo aderenti, invece, capita che la manica resti su dopo aver piegato il braccio, lasciando quindi scoperta una porzione di camicia troppo ampia. Succede anche che la giacca abbottonata formi pieghe al tessuto o crei rigonfiamenti dove non dovrebbero esserci. La stessa cosa vale per i pantaloni: l’orlo dovrebbe arrivare a sfiorare la scarpa mantenendo la linea della piega centrale dritta, con un’increspatura al massimo.

L’attore Daniel Craig, un esempio di cosa non va quando si indossa un abito troppo aderente, a partire dalla manica destra troppo tirata su

Secondo Guy, un altro errore comune è quello di indossare pantaloni troppo stretti abbinati a giacche eleganti, perché si pensa che slancino la figura, oppure pantaloni troppo lunghi, a cui non è stato fatto l’orlo. In proposito, Guy aveva pubblicato una foto dei leader mondiali all’ultimo vertice NATO a Vilnius, in Lituania, dove mostrava che il presidente statunitense Joe Biden era l’unico ad avere i pantaloni della giusta lunghezza, che cadevano dritti senza pieghe.

Filippo rispetta perfettamente questi canoni, e secondo Guy è uno dei pochi capi di Stato o comunque uomini di potere a farlo, insieme a re Carlo III. I suoi abiti fatti su misura hanno la giacca ben proporzionata, con il giusto spazio tra il corpo e il tessuto: leggermente più ampio sulle spalle e poco più stretto in vita, per snellire la figura e dargli la tipica forma a V. I pantaloni cadono dritti e non hanno increspature alla fine della gamba, il che significa che sono della lunghezza giusta.

Guy si sofferma anche su alcuni dettagli difficili da individuare per un occhio poco esperto, come il nodo della cravatta o il fatto che la cucitura dei baveri finisca alla stessa altezza delle punte del colletto della camicia, una finezza che sembra essere diventata rara oggi.

Dagli 11 anni in poi Filippo venne vestito da Jaime Gallo, uno dei sarti più conosciuti della Spagna che nel 1972 aprì un negozio a Madrid in cui lavorò fino alla morte, nel 2015. In una lunga intervista del 2010, Gallo parlò dettagliatamente del suo lavoro, del mondo della moda maschile e della sartoria, e di come anche il sarto migliore del mondo non riuscirebbe a rendere elegante una persona che non sia elegante nei modi. Per fare un abito su misura ci vogliono decine di ore e almeno due prove, ma nonostante questo Gallo aveva molti clienti che venivano da fuori Madrid e addirittura dall’estero.

Non si è mai saputo se Filippo si sia rivolto a qualche altro sarto dopo la morte di Gallo, ma dato che gli abiti di qualità possono durare anche più di trent’anni, è possibile che molti dei completi più classici indossati dal re siano ancora quelli fatti da Gallo. Lo stile della famiglia reale spagnola, specialmente quello della moglie del re, Letizia di Spagna, è spesso apprezzato e paragonato a quello dei reali inglesi.

La risonanza del post su Filippo di Derek Guy ha attirato anche alcune critiche. Per esempio la giornalista ed esperta di protocollo spagnola Patrycia Centeno ha scritto che Filippo compie spesso errori e quindi non andrebbe così osannato. In realtà ne ha indicati alcuni abbastanza marginali, come il fatto che a volte non si slacci il primo bottone della giacca prima di sedersi, o che abbini i completi ai mocassini. È vero che la scelta più tradizionale è indossare scarpe di cuoio stringate insieme all’abito, ma è anche vero che in generale un mocassino sotto un abito non è ritenuto un “errore” così grossolano.

Altri hanno criticato Guy perché dai suoi tweet emergerebbe un’idea della sartoria maschile troppo elitaria, escludente e nostalgica. In realtà nei suoi molti post lui tenta anche di mostrare come lo stile classico non sia per forza il migliore, e che gli abiti formali possono essere rivisitati se si sa come farlo. Nelle sue spiegazioni utilizza sempre foto di modelli di diversa nazionalità e corporatura, e uno degli aspetti su cui insiste di più è che avere la possibilità economica di farsi fare un abito su misura non significa necessariamente vestirsi bene, anzi. Sul suo profilo si trovano anche tanti consigli per vestirsi in modo classico spendendo poco e limitandosi ad andare dal sarto se serve aggiustare l’orlo dei pantaloni, un’operazione che costa pochi euro.