Come funziona il domicilio digitale

È un servizio a cui ci si può iscrivere per ricevere via PEC le comunicazioni della pubblica amministrazione, come multe o rimborsi fiscali

(Dal sito domiciliodigitale.gov.it)
(Dal sito domiciliodigitale.gov.it)
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Il 6 luglio è stato aperto l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), un elenco pubblico al quale i cittadini possono iscriversi con un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) così da ricevere per email tutte le comunicazioni della pubblica amministrazione che hanno un valore legale, come le multe o i rimborsi fiscali. Iscriversi permette di ricevere questo tipo di comunicazioni istantaneamente, senza aspettare che arrivino per posta cartacea, con un risparmio di carta e di tempo sia per il cittadino che per lo stato, ed evitando anche il rischio che la lettera arrivi con molti giorni di ritardo o vada persa.

Per creare il proprio domicilio digitale, cosa che si può fare su base volontaria, bisogna collegarsi al sito www.domiciliodigitale.gov.it e inserire i dati di uno a scelta tra la carta d’identità elettronica, lo Spid (Sistema pubblico di Identità digitale) o la carta nazionale dei servizi (che può essere una carta specifica, ma ultimamente è spesso inclusa nella tessera sanitaria, se ha un microchip). A questi dati va aggiunta la PEC, un indirizzo di posta elettronica certificata che permette di mandare email con lo stesso valore legale di una tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento, che garantisce una prova dell’invio e della consegna della lettera.

Il sistema delle PEC esiste da quasi 18 anni e una PEC può essere aperta da tutti i cittadini maggiorenni in possesso di un codice fiscale e, nel caso di cittadini extra UE, anche di un permesso di soggiorno. Si può aprire con diversi gestori e ha costi variabili, in base alle funzionalità necessarie (ad esempio, aprire una PEC con Poste Italiane ha un costo di partenza di 6,71 euro all’anno).

Tutti gli indirizzi e i dati dei professionisti iscritti a INI-PEC, l’indice nazionale degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti, saranno automaticamente importati su INAD. Se una persona vorrà per un qualsiasi motivo associare al suo profilo INAD un indirizzo PEC diverso da quello presente su INI-PEC potrà modificarlo manualmente.