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  • Giovedì 13 luglio 2023

Sembra che Boris Johnson non ricordi il codice di sblocco del suo vecchio iPhone, ed è un problema

I messaggi di WhatsApp che contiene servono per le indagini sulla gestione dell'epidemia da coronavirus nel Regno Unito

Boris Johnson nel 2017 (AP Photo/ Sunday Alamba, LaPresse)
Boris Johnson nel 2017 (AP Photo/ Sunday Alamba, LaPresse)
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Il primo giugno il governo del Regno Unito avrebbe dovuto consegnare alla commissione d’inchiesta che sta indagando sulla gestione britannica dell’epidemia da coronavirus tutti i messaggi di WhatsApp che l’ex primo ministro Boris Johnson scrisse o ricevette tra il gennaio del 2020 e il febbraio del 2022. Il governo si era rifiutato di farlo sostenendo che così avrebbe condiviso informazioni «del tutto irrilevanti», ma secondo un articolo del Times pubblicato oggi ci sarebbe un’altra ragione: Johnson ha dimenticato il codice di sblocco dell’iPhone che usava in quel periodo e per questo ora il telefono è inaccessibile.

Non è la prima volta che i giornali si occupano del telefono di Johnson: nell’aprile del 2021 la newsletter di gossip Popbitch aveva scoperto e fatto sapere che il numero di telefono personale dell’allora primo ministro era stato disponibile su internet per 15 anni, all’interno di un comunicato stampa del 2006 caricato online. Proprio per questa ragione Johnson aveva cambiato telefono. Quello vecchio era stato spento e messo da parte. Ora lo custodiscono i suoi avvocati, ma dato che l’ex primo ministro non è «sicuro al 100 per cento» di ricordarsi il codice di sblocco del telefono non può fare avere alla commissione d’inchiesta le informazioni richieste.

Stando al Times (il resoconto non è stato smentito da un portavoce di Johnson con cui ha parlato Politico) c’è il rischio che inserendo un codice di sblocco errato nel telefono venga automaticamente cancellata una parte dei suoi contenuti perché i sistemi di sicurezza impostati sul telefono sono più rigidi di quelli presenti sugli iPhone normali. Johnson ha chiesto agli esperti di sicurezza informatica del governo di aiutarlo ad accedere ai contenuti dello smartphone, mentre i funzionari governativi stanno cercando eventuali registrazioni del codice nell’ufficio del primo ministro. Il suo portavoce ha ribadito che l’ex primo ministro vuole collaborare con le indagini.

In precedenza il governo aveva fatto ricorso contro la richiesta della commissione, ma senza successo e secondo la sentenza di un tribunale avrebbe dovuto consegnare i messaggi di WhatsApp di Johnson entro il 10 luglio.

La commissione d’inchiesta sulla gestione dell’epidemia da coronavirus era stata istituita dallo stesso Johnson nel maggio del 2021. Il suo governo era stato molto criticato per il numero di persone morte a causa del COVID-19, che era stato il più alto in Europa, per questo dopo aver tentennato per qualche tempo Johnson aveva chiesto che venisse fatta un’indagine in proposito.