Per Erdogan la Svezia può entrare nella NATO, ma a una condizione

Che prima la Turchia entri nell'Unione Europea, ma al momento questa non è una possibilità realistica

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (AP Photo/Francisco Seco, File)
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (AP Photo/Francisco Seco, File)

Lunedì il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a parlare dell’adesione della Svezia alla NATO, l’alleanza militare che comprende buona parte dei paesi occidentali, che finora è stata bloccata proprio per l’opposizione della Turchia. Nel corso di una conferenza stampa organizzata prima di partire per Vilnius, in Lituania, dove l’11 e il 12 luglio si svolgerà la riunione annuale della NATO, Erdogan ha detto di essere aperto all’adesione della Svezia all’alleanza, ma a una condizione:

«Per prima cosa apriamo la strada per far entrare la Turchia nell’Unione Europea, e poi noi apriremo la strada alla Svezia come abbiamo fatto con la Finlandia»

Le parole di Erdogan sono volutamente provocatorie, dato che l’entrata di un paese nell’Unione Europea e l’adesione alla NATO sono due procedimenti con logiche e percorsi estremamente diversi, e in nessun modo collegati. La Turchia è stata riconosciuta ufficialmente come un paese candidato a entrare nell’Unione Europea nel 1999, ma da diversi anni i negoziati si sono praticamente fermati, anche a causa del progressivo accentramento di poteri compiuto da Erdogan.

Al contrario, le trattative per l’adesione della Svezia alla NATO sono da mesi in fase molto avanzata, bloccate solo dall’opposizione di Turchia e Ungheria.

La Svezia aveva chiesto di aderire alla NATO nel maggio del 2022, pochi mesi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, e aveva presentato la richiesta insieme alla Finlandia. I due paesi sarebbero dovuti entrare insieme, ma le pratiche sono state separate proprio per la persistente opposizione della Turchia, che accusa il governo svedese di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) che la Turchia (così come la maggior parte dei paesi occidentali) ritiene un’organizzazione terroristica.

Il regolamento della NATO prevede che l’ingresso debba essere approvato all’unanimità da tutti i paesi membri dell’alleanza, e a poche settimane dalla presentazione della richiesta la gran parte di questi aveva ratificato l’ingresso di Svezia e Finlandia: Ungheria e Turchia avevano però rinviato la decisione, che sarebbe dovuta passare da un dibattito parlamentare. In entrambi i casi l’obiettivo polemico era soprattutto la Svezia, e la vera opposizione era quella della Turchia: le trattative con l’Ungheria sono state tutto sommato più semplici.

Dopo negoziati piuttosto lunghi e qualche tentennamento, alla fine è stato deciso che la Finlandia sarebbe stata fatta entrare subito nella NATO, e che la Svezia avrebbe aspettato. Turchia e Ungheria avevano quindi ratificato l’ingresso della Finlandia, che lo scorso 4 aprile era diventata il 31º paese membro dell’alleanza militare.

Negli ultimi mesi la Svezia ha fatto diverse concessioni alla Turchia per convincerla a dare il suo parere favorevole: a fine maggio aveva approvato per esempio una nuova legge antiterrorismo, che andava nella direzione richiesta dal governo turco, che inseriva il reato di «partecipazione a un gruppo terroristico», prima assente dalla sua legislazione. La prima applicazione della legge è stata a inizio luglio, quando un uomo curdo è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per aver cercato di finanziare il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).