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  • Lunedì 10 luglio 2023

La Spagna cerca scrutatori e scrutatrici

Per la prima volta nella storia democratica del paese si voterà a luglio, ma chi aveva già prenotato le vacanze a fine maggio sarà esentato dal prestare servizio ai seggi

(AP Photo/Alvaro Barrientos)
(AP Photo/Alvaro Barrientos)
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Domenica 23 luglio si terranno in Spagna le elezioni legislative: non sono solo elezioni anticipate, ma anche le prime nella storia democratica del paese a svolgersi nel mese di luglio. Tenere un’elezione in piena estate è problematico per diverse ragioni, tra cui la mancanza di coinvolgimento e attenzione delle persone nelle campagne elettorali e la ridotta affluenza ai seggi. Le autorità spagnole stanno anche avendo difficoltà a trovare gli scrutatori per i seggi elettorali.

A luglio le temperature in quasi tutta la Spagna superano i 35 gradi, con picchi di oltre 40 gradi nel sud, e si stima che circa 10 dei quasi 37 milioni di persone aventi diritto di voto saranno in vacanza durante quel weekend. La legge spagnola prevede che in ogni seggio elettorale ci siano un presidente e due scrutatori, scelti attraverso un sorteggio fra gli elettori registrati. Chi viene selezionato è obbligato a prestare servizio per almeno 12 ore, viene pagato 70 euro e rischia una multa e fino a un anno di carcere se non si presenta. Si può essere esonerati per seri motivi di salute o di famiglia e se si lavora in un settore giudicato essenziale, come quello medico.

Per le elezioni di luglio il governo ha deciso che avrebbero potuto rifiutarsi di lavorare nei seggi anche tutti coloro che potevano dimostrare di aver prenotato e pagato un viaggio prima del 29 maggio, data in cui il primo ministro Pedro Sánchez aveva detto che avrebbe anticipato le elezioni dopo i deludenti risultati ottenuti dal suo partito, il Partito Socialista, alle elezioni amministrative.

Una funzionaria della commissione elettorale della città di León, nel nord-ovest della Spagna, intervistata in forma anonima dal giornale online Politico, ha detto che sono centinaia le posizioni ancora vacanti. Prevedendo un alto numero di defezioni, l’amministrazione cittadina aveva sorteggiato nove persone per ogni seggio. Tuttavia, oltre a chi aveva già prenotato le vacanze, circa 200 persone selezionate ma che avevano il biglietto per un festival nella vicina comunità autonoma delle Asturie sono state esentate.

Molti altri stanno cercando di evitare gli impiegati postali e gli agenti di polizia che consegnano le lettere di convocazione. La funzionaria ha detto che hanno «ricevuto segnalazioni di persone che si sono rifiutate di rispondere al citofono o che si sono nascoste quando si è presentata la polizia», aggiungendo che le autorità hanno già iniziato a fare denuncia contro chi è sospettato di aver evitato la consegna.

León non è l’unica città che ha questo problema: a Saragozza, il capoluogo dell’Aragona, una regione nel nord-ovest del paese confinante con la Catalogna, migliaia di elettori hanno chiesto di essere esentati dal prestare servizio. A Cadice, nota località balneare nel sud della Spagna, quasi la metà dei posti è ancora da assegnare e si fatica a trovare personale specialmente nei quartieri molto turistici dove ormai non ci sono quasi più residenti. A Soria, una delle province meno popolate della Spagna, la mancanza di persone idonee in alcuni paesi ha portato i funzionari a convocarne dalle città vicine. Per invogliare i cittadini a lavorare nei seggi, il parco a tema PortAventura, in Catalogna, ha detto che offrirà un ingresso gratuito a tutti coloro che dimostreranno di aver prestato servizio il giorno delle elezioni.

Se il giorno delle elezioni mancheranno ancora degli scrutatori, le autorità potranno obbligare coloro che si presenteranno a votare per primi a prestare servizio. Questo accade a ogni elezione, ma di solito è un fenomeno circoscritto a pochi casi in tutto il paese causati da imprevisti dell’ultimo momento o dimenticanze. Tuttavia è probabile che, data la situazione attuale, quest’anno molti andranno ai seggi solo nel pomeriggio, per evitare il rischio di essere reclutati sul posto.