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  • Giovedì 6 luglio 2023

Cosa si sa delle condizioni della giornalista russa Elena Milashina

Era stata aggredita in Cecenia martedì: ora il giornale per cui lavora, Novaya Gazeta, ha pubblicato due foto e nuovi dettagli

Elena Milashina (Anna Artemyeva/Nonaya Gazeta via AP)
Elena Milashina (Anna Artemyeva/Nonaya Gazeta via AP)

Mercoledì Novaya Gazeta, il principale quotidiano indipendente russo, ha pubblicato un aggiornamento sulle condizioni di Elena Milashina, la giornalista russa aggredita martedì da alcune persone dal volto coperto a Grozny, capitale della Cecenia. Milashina, che è una nota giornalista d’inchiesta proprio di Novaya Gazeta, era andata a Grozny per seguire il caso di Zarema Musayeva, la madre di due noti critici del regime di Ramzan Kadyrov, presidente della Cecenia, che oggi vivono in esilio. Non si conosce l’identità degli aggressori, ma l’attacco ha destato un certo scalpore persino in Russia, dove le limitazioni alla libertà di stampa e le intimidazioni nei confronti dei giornalisti critici nei confronti del regime sono estremamente comuni.

Novaya Gazeta ha pubblicato due fotografie e la diagnosi dettagliata di una clinica di Mosca che ha visitato Milashina dopo l’attacco. Le informazioni diffuse hanno fatto chiarezza sulle condizioni di Milashina, dopo un po’ di confusione provocata mercoledì da dati e notizie in contraddizione tra loro: «Lesione cranio-cerebrale chiusa, fratture multiple delle ossa delle mani (fino a 14), contusioni multiple dei tessuti molli. La coscienza è lucida, le condizioni sono stabili». In altre parole, Milashina ha una lesione al cervello – i traumi cranici “chiusi” sono quelli in cui non si verifica una frattura del cranio – diverse dita rotte, lividi e contusioni in diverse parti del corpo, è vigile e le sue condizioni sono stabili.

Una delle due foto pubblicate da Novaya Gazeta mostra le contusioni sulla schiena di Milashina: grossi ed estesi lividi fatti con le mazze con cui è stata picchiata. Le è stato inoltre rasato il cranio e la sua faccia è stata macchiata con iodio liquido.

La schiena della giornalista russa di Novaya Gazeta Elena Milashina (Anna Artemyeva/Nonaya Gazeta via AP)

Insieme a Milashina è stato aggredito anche l’avvocato Alexander Nemov, che è stato accoltellato alla gamba. Milashina ha raccontato che sono stati fatti inginocchiare con le mani legate e che gli è stata puntata una pistola alla testa. Gli aggressori hanno distrutto i loro telefoni e alcuni documenti che la giornalista e l’avvocato avevano con loro.

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina Novaya Gazeta ha dovuto sospendere le pubblicazioni in Russia a causa delle leggi per la censura in tempo di guerra. Negli anni scorsi il governo russo aveva tentato diverse volte di limitare l’indipendenza di Novaya Gazeta. Il direttore del giornale, Dimitri Muratov, aveva ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 2021. Fra le inchieste di Milashina c’è anche quella che rivelò le persecuzioni contro le persone omosessuali in Cecenia. La giornalista era già stata aggredita in Cecenia nel 2020.