Sembra sia iniziata la controffensiva ucraina

Non ci sono conferme ufficiali ma lo scrivono in molti, dopo che nelle ultime ore è iniziato un attacco ucraino nella regione di Zaporizhzhia

Un carrarmato ucraino fotografato a Chasiv Yar, vicino alla città di Bakhmut (Iryna Rybakova via AP)
Un carrarmato ucraino fotografato a Chasiv Yar, vicino alla città di Bakhmut (Iryna Rybakova via AP)
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Diversi analisti e funzionari occidentali ritengono che nelle ultime ore sia iniziata una attesa controffensiva dell’esercito ucraino per riconquistare alcune zone del paese invase e occupate nei mesi scorsi dalla Russia.

Due funzionari ucraini, compreso uno vicino al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno detto alla tv statunitense ABC News che la controffensiva ucraina è effettivamente iniziata. Quattro fonti dell’esercito ucraino hanno confermato al Washington Post che le truppe ucraine hanno intensificato i propri attacchi nel sudest del paese. «Basandoci sulle azioni di ieri e sui mezzi occidentali impiegati, sembra che l’offensiva ucraina sia iniziata», ha detto al Financial Times Michael Kofman, un rispettato analista militare del Center for Naval Analyses, molto citato dai giornali occidentali dall’inizio della guerra.

Nessun membro del governo ucraino ha confermato l’inizio della controffensiva: ormai da giorni però da vari punti del fronte arrivavano diversi segnali in questa direzione, fra attacchi mirati e piccoli avanzamenti di alcune unità ucraine sulla linea del fronte. Una controffensiva ucraina era attesa da molti mesi, e la sua preparazione era stata confermata esplicitamente da diversi membri del governo ucraino.

In queste ore diversi corrispondenti in Ucraina e analisti militari stanno scrivendo che dalla sera di mercoledì 7 giugno l’offensiva delle forze ucraine si sta concentrando nella regione di Zaporizhzhia, nel sudest dell’Ucraina. È una zona dell’Ucraina conquistata dai russi nelle prime settimane dell’invasione ma su cui da tempo si concentrano le attenzioni degli analisti per via dell’importanza che ha nel rifornire la Crimea, la penisola occupata e annessa nel 2014 dalla Russia.

Se l’esercito ucraino riuscisse a occupare alcuni territori compresi fra la regione di Zaporizhzhia e il Mar Nero l’unica strada per rifornire le truppe russe in Crimea passerebbe per il ponte sullo stretto di Kerč’, che collega direttamente la Russia e la Crimea, già attaccato e pesantemente danneggiato nell’autunno del 2022. La Russia sembra avere previsto un attacco in questa regione, e nei mesi scorsi ha rafforzato moltissimo le sue linee di difesa a protezione delle principali città della zona.

Giovedì il ministro della Difesa russo ha pubblicato un video che sembra mostrare una colonna di mezzi militari ucraini vicino alla città di Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia. Nel video alcuni analisti hanno riconosciuto due carri armati Leopard 2, forniti a marzo dalla Germania. Sarebbe la prima volta che i Leopard 2 vengono osservati sul fronte: né la Germania né l’Ucraina hanno confermato l’autenticità del video.

È difficile capire se questo attacco rappresenti davvero la prima fase della controffensiva ucraina, e come stia procedendo sul campo. Gli unici che in queste ore ne stanno parlando con una certa sicurezza sono alcuni blogger russi che si occupano di guerra. I loro resoconti vanno presi con le molle: molti di loro sono vicini all’esercito russo e più in generale alla propaganda del governo.

Giovedì mattina sul suo seguitissimo canale Telegram uno dei più famosi blogger russi che si occupano di guerra, Igor Girkin, ha scritto che «dopo un giorno di continui combattimenti abbiamo informazioni di insignificanti crepe nella linea di difesa, ma il fronte non si è rotto». Il New York Times fa notare come sia impossibile, al momento, verificare queste informazioni.