Come mai bere alcol di giorno sembra dare un effetto diverso

Molte persone dicono di avvertire un senso di ebbrezza più intenso e che arriva prima: c'entrano soprattutto le nostre abitudini

(Johannes Simon/Getty Images)
(Johannes Simon/Getty Images)
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Con l’inizio della stagione calda aumentano le probabilità di bere bevande alcoliche nelle ore centrali della giornata, tra un aperitivo anticipato e una birra per rinfrescarsi a pranzo o a metà pomeriggio. Chi lo fa segnala spesso di avere una sensazione diversa da quella del consumo di alcolici la sera, come se bere nelle ore diurne sortisse maggiori effetti e lasciasse più inebriati, se non proprio brilli. Non ci sono molte ricerche scientifiche per confermare o smentire questa impressione, ma ci sono comunque alcuni indizi che riguardano sia le nostre abitudini quando beviamo sia il modo in cui smaltiamo l’alcol, comunque dannoso per il nostro organismo.

Che cosa ci fa l’alcol
In generale, l’ubriachezza deriva dall’effetto tossico dell’alcol (etanolo), per questo si parla spesso di “intossicazione da alcol” o “avvelenamento da alcol” per i casi gravi, nei quali la concentrazione di questa sostanza nel sangue diventa molto alta. Quando beviamo un bicchiere di vino, un cocktail o una birra, l’alcol contenuto nella bevanda viene rapidamente assorbito dallo stomaco e in seguito dall’intestino tenue, finendo con il distribuirsi nell’organismo. Il compito di smaltirlo spetta soprattutto al fegato che trasforma l’etanolo in acetaldeide e successivamente in acido acetico.

È un lavoro molto intenso e il fegato riesce a smaltirne solo una certa quantità in un intervallo di tempo, pari a circa 8 grammi all’ora per una persona adulta di medio peso (intorno ai 70 chilogrammi). In un bicchiere di vino di media gradazione – quindi 12° – ci sono circa 10-12 grammi di etanolo, di conseguenza il tempo per smaltirlo nel nostro esempio è di poco più di un’ora, ma se si bevono più bicchieri o bevande con una gradazione alcolica più alta il tempo per smaltire l’etanolo aumenta molto.

Oltre a far lavorare di più il fegato, circostanza che se si ripete spesso può portare a infiammazioni e malattie dell’organo come la cirrosi, l’alcol in generale fa aumentare il rischio di cancro. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) delle Nazioni Unite ha inserito da tempo le bevande alcoliche nel “Gruppo 1” delle sostanze cancerogene. In questo gruppo sono comprese le sostanze per le quali ci sono dati sufficienti e solidi per dimostrare che fanno aumentare inequivocabilmente il rischio dell’insorgenza di un tumore. Nel medesimo gruppo ci sono anche l’amianto, il fumo e gli insaccati, per esempio.

– Ascolta anche: La puntata di “Ci vuole una scienza” su vino e rischio tumori

Il senso di ebbrezza che si ha dopo una bevuta dipende soprattutto dagli effetti dell’alcol sul sistema nervoso centrale. La sua presenza comporta una depressione di alcune attività dei neuroni e ha un effetto rilassante e ansiolitico, accompagnato da una disinibizione del comportamento. Ci sono effetti a carico del sistema cardiocircolatorio, con un aumento del flusso sanguigno, una maggiore perdita di calore (si ha l’impressione di avere più caldo, ma in realtà la termoregolazione diventa meno efficiente, quindi d’inverno una grappa non “scalda”) e una maggiore attività cardiaca, a volte accompagnata da aritmie e pressione sanguigna più alta. Nel caso dei bevitori cronici, tutti questi effetti possono avere gravi conseguenze a lungo termine, determinando un forte peggioramento della salute.

Cibo e alcol
Come abbiamo visto, l’assorbimento dell’alcol avviene in particolare a livello dello stomaco. Se beviamo qualcosa di alcolico a stomaco vuoto, il senso di ebbrezza potrà arrivare prima perché il passaggio dell’etanolo attraverso le pareti dello stomaco e dell’intestino tenue sarà pressoché immediato. Le cose di solito cambiano nel caso in cui si abbia lo stomaco pieno: l’assorbimento dell’alcol avverrà comunque, ma richiederà più tempo perché questo viene diluito nel cibo che è stato ingerito e ridotto in poltiglia con la masticazione. L’ebbrezza arriverà più gradualmente e se ne noteranno meno gli effetti, almeno all’inizio e a seconda di cosa e quanto si sta bevendo.

Molto dipende anche dal cibo ingerito: alcuni alimenti come i carboidrati facilitano questo rallentamento rispetto ad altri. L’effetto è inoltre altamente soggettivo, perché siamo fatti tutti diversamente e ci sono componenti congenite e legate alle abitudini che determinano quanto ciascuno di noi regge il consumo di alcol (che dà comunque assuefazione).

Sera e giorno
Di sera è più probabile che si beva a stomaco pieno, per esempio perché si sta cenando o si è da poco finito di mangiare. In questo caso il senso di ebbrezza si manifesta più lentamente e ci si sente di avere più controllo di sé di quanto avviene per una birra bevuta in giornata a varie ore di distanza dall’ultimo pasto.

L’effetto arriva prima e tendiamo a notarlo di più perché di solito di giorno dobbiamo svolgere più attività che richiedono concentrazione, rispetto a quanto avviene quando si esce a bere nelle ore serali e notturne dove il principale obiettivo è trovare la via da percorrere a piedi per tornare a casa o un taxi (mettersi alla guida dopo avere bevuto è rischioso per sé e per gli altri, oltre a essere vietato sopra una certa concentrazione di alcol nel sangue).

Inoltre di giorno nella stagione calda si suda e ci si disidrata velocemente. Sopra un certo livello di disidratazione, l’effetto dell’intossicazione da alcol è più forte e ha maggiori conseguenze sul sistema nervoso centrale. È anche per questo motivo che dopo avere bevuto qualche bicchiere quando fa caldo il senso di ebbrezza è maggiore ed è spesso accompagnato da sensazioni poco gradevoli, come stordimento, capogiri e una generale sensazione di affaticamento. La minore quantità di acqua fa sì che siano in circolazione pochi minerali con ulteriori conseguenze sulle normali funzioni dell’organismo. L’alcol ha un effetto diuretico che porta a perdere ancora più velocemente i fluidi.

Al di là di queste variabili, non ci sono molti elementi scientifici per sostenere che il nostro organismo gestisca diversamente l’alcol tra il giorno e la notte. Se dopo avere bevuto qualche bicchiere di giorno si iniziano ad avere i segni tipici del dopo sbornia (hangover), come mal di testa e di stomaco che di solito emergono il mattino dopo la bevuta, è semplicemente perché si è iniziato a bere prima del solito e l’organismo ha già smaltito una parte dell’alcol con tutte le conseguenze del caso.

Quando si beve molto la sera, il successivo senso di malessere viene in parte stemperato dal fatto di andare a dormire. Il distaccamento dalla coscienza e dalla volontà dura svariate ore nelle quali l’organismo continua a smaltire l’alcol senza che ce ne rendiamo conto, ma al risveglio faremo comunque i conti con le conseguenze della disidratazione e dello scarso riposo. Interferendo con le attività del sistema nervoso centrale, l’alcol modifica le fasi del sonno, causa una maggiore quantità di microrisvegli e rende più difficile il recupero che ci consente al mattino di non sentire più la stanchezza.

Tra l’ultimo bicchiere e il momento in cui si va a dormire viene di solito consigliato di attendere tra le tre e le quattro ore, ricordandosi di bere molta acqua nel frattempo o di fare un pasto. Il consiglio di bere acqua vale anche nel corso della giornata, evitando di provare a togliersi la sete con le bevande alcoliche.

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Il Telefono Verde Alcol (TVAl) 800 632000 è un servizio nazionale di ascolto per il contrasto al consumo rischioso e dannoso di bevande alcoliche, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16. Il servizio è anonimo e gratuito sotto la responsabilità del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.