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  • Venerdì 2 giugno 2023

Anche il Senato degli Stati Uniti ha approvato l’accordo che evita il default

Già passato alla Camera, doveva essere approvato definitivamente entro il 5 giugno: ora manca la firma di Joe Biden per diventare legge

 (AP Photo/Jose Luis Magana)
(AP Photo/Jose Luis Magana)
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Nella notte tra giovedì e venerdì il Senato degli Stati Uniti ha approvato l’accordo per aumentare per due anni il cosiddetto “tetto del debito”, cioè la quantità di denaro che lo stato può prendere in prestito sui mercati per finanziare le proprie attività. Il voto favorevole è arrivato a un giorno di distanza da quello della Camera e ha concluso il percorso dell’accordo al Congresso. Ora il provvedimento dovrà essere firmato dal presidente Joe Biden per diventare legge.

L’approvazione al Senato era data per scontata dagli analisti, ma c’erano comunque dubbi sui tempi per la votazione: l’accordo infatti doveva essere approvato entro il 5 giugno, la data scelta dalla segretaria del Tesoro Janet Yellen come limite indicativo prima che gli Stati Uniti non fossero più in grado di ripagare i propri creditori andando in default. In quello scenario, lo stato non avrebbe più potuto pagare gli stipendi ed effettuare buona parte delle proprie spese pubbliche, con conseguenze gravi anche sui mercati finanziari.

Nella seduta di giovedì notte al Senato, l’accordo è passato grazie al voto favorevole di 44 senatori democratici, di 17 repubblicani e di due indipendenti. Per passare, doveva essere approvato con almeno 60 voti sui 100 del Senato, controllato di poco dai Democratici. Inizialmente erano stati presentati undici emendamenti al testo, ma erano stati tutti respinti. Se anche un solo emendamento avesse ricevuto un voto favorevole, l’accordo sarebbe dovuto passare nuovamente alla Camera, riducendo le possibilità di approvazione entro il 5 giugno.

La votazione è avvenuta grazie a una rara collaborazione tra Democratici e Repubblicani, molto divisi su praticamente tutti i principali temi e le scelte per il paese. La forte divisione aveva condizionato i negoziati, con il governo di Joe Biden che per mesi aveva rifiutato buona parte delle trattative, sostenendo che il tetto del debito dovesse essere aumentato senza condizioni. Biden aveva infine negoziato con lo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, stipulando un accordo alla fine di maggio.

La parte più difficile era far passare l’accordo alla Camera, dove i Repubblicani hanno una maggioranza di nove voti, con molti esponenti che fanno parte delle parti più radicali del partito. L’accordo era infine passato a metà settimana con 314 voti favorevoli: 165 dei Democratici e 149 dei Repubblicani.

Con la firma di Biden prevista per oggi l’accordo diventerà legge, che potrà essere applicata evitando il default degli Stati Uniti.