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  • Martedì 30 maggio 2023

L’adesione della Svezia alla NATO è «assolutamente possibile» entro luglio, dice Stoltenberg 

Che non ha dato altre spiegazioni, ma alcuni analisti ritengono che l'opposizione della Turchia potrebbe appianarsi ora che Erdogan è stato rieletto 

Bandiere davanti alla sede della NATO a Bruxelles, in Belgio (Olivier Matthys, Pool Photo via AP)
Bandiere davanti alla sede della NATO a Bruxelles, in Belgio (Olivier Matthys, Pool Photo via AP)

Martedì, parlando con alcuni giornalisti a Oslo, la capitale della Norvegia, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha detto che è «assolutamente possibile» raggiungere un accordo sull’adesione della Svezia all’alleanza, a cui finora si è sempre opposta la Turchia. Parlando della riunione annuale della NATO il prossimo luglio a Vilnius, la capitale della Lituania, Stoltenberg ha detto: «è assolutamente possibile raggiungere una soluzione e consentire la decisione sulla piena adesione della Svezia entro quella data».

Stoltenberg non ha dato dettagli sui motivi per cui ritiene così prossima una soluzione sull’ingresso della Svezia nella NATO, né sul perché ne abbia parlato in questi termini proprio due giorni dopo la rielezione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Cioè proprio della persona che finora si era opposta con più fermezza a quest’ipotesi, accusando la Svezia di ospitare e sostenere rappresentanti di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che il governo turco considera organizzazioni terroristiche.

Nelle ultime settimane diversi analisti avevano ipotizzato che dopo le elezioni in Turchia i disaccordi sull’ingresso della Svezia nella NATO si sarebbero appianati, o per una sconfitta elettorale di Erdogan o per una sua concessione dopo l’eventuale terza rielezione. Proprio in questi giorni sembra inoltre che ci sia stato un inizio di dialogo tra la Turchia e gli Stati Uniti, e più in generale col resto dell’alleanza.

Lunedì, in particolare, alcuni giornali avevano parlato di una telefonata tra Erdogan e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in cui Biden si sarebbe congratulato con lui per la vittoria alle elezioni e i due avrebbero discusso sia dell’ingresso della Svezia nella NATO che della possibilità che la Turchia acquisti alcuni F-16, jet militari di fabbricazione statunitense che il governo turco vorrebbe acquistare da tempo.

Non è chiaro se un accordo sull’ingresso della Svezia nella NATO dipenda dalla compravendita degli F-16, come sembrerebbe probabile dalle parole dello stesso Biden, che dopo la telefonata con Erdogan ha detto ad alcuni giornalisti: «Ho parlato con Erdogan e mi sono congratulato con lui. Vuole ancora fare qualcosa con gli F-16. Gli ho detto che volevamo un accordo con la Svezia, e quindi facciamolo. Ci risentiremo». Incalzato con alcune domande su quanto fosse concreta la possibilità di un accordo, Biden ha aggiunto di aver affrontato la questione con Erdogan e ha detto che ne avrebbero riparlato la prossima settimana.

Sempre martedì, nel frattempo, il segretario di stato americano Antony Blinken ha detto che l’amministrazione Biden non ha stabilito alcun legame tra un’eventuale rimozione del veto turco all’ingresso della Svezia nella NATO e la vendita degli F-16 alla Turchia. Blinken ha però specificato che il legame tra le due cose era stato invece discusso da alcuni membri del parlamento.

L’eventuale ingresso della Svezia nella NATO sarebbe un evento storico, che segnerebbe la fine di decenni di neutralità, così come successo alla Finlandia, al cui ingresso nella NATO Erdogan si era pure opposto, per poi rimuovere il veto dopo varie trattative e negoziati (la Finlandia è ufficialmente entrata a far parte dell’alleanza a inizio aprile). Sia Svezia che Finlandia, due paesi storicamente neutrali, avevano deciso di richiedere l’adesione alla NATO dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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