I vincitori del festival di Cannes

“Anatomie d'une chute” della regista francese Justine Triet ha vinto la Palma d'Oro, e non ci sono stati premi per i film italiani

Justine Triet riceve la Palma d'Oro. (Pascal Le Segretain/Getty Images)
Justine Triet riceve la Palma d'Oro. (Pascal Le Segretain/Getty Images)
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Anatomie d’une chute, film della regista francese Justine Triet, ha vinto la Palma d’Oro al festival di Cannes. È un thriller psicologico e racconta la storia di una coppia che vive in montagna con il figlio undicenne, cieco: il padre viene trovato improvvisamente morto e la madre viene sospettata. Il Grand Prix della giuria è andato invece a The zone of interest, film del regista inglese Jonathan Glazer su Rudolf Höss, comandante delle SS e responsabile del campo di sterminio nazista di Auschwitz, di cui è raccontata la quotidianità famigliare.

A vincere il premio per la miglior regia (Prix de la Mise en scène) è stato il vietnamita naturalizzato francese Trần Anh Hùng per La Passion de Dodin Bouffant, sul rapporto tra una cuoca (Juliette Binoche) e il gastronomo Dodin Bouffant nella Francia degli anni Ottanta dell’Ottocento. Kuolleet lehdet, film del celebre regista finlandese Aki Kaurismäki su una donna single che lavora a chiamata in un supermercato di Helsinki e stringe una relazione con un uomo alcolista, ha invece vinto il premio della giuria. Kaurismäki aveva già vinto il Grand Prix Speciale della Giuria per L’uomo senza passato nel 2002.

La turca Merve Dizdar ha vinto il premio come migliore attrice per la sua interpretazione in Kuru otlar üstüne, mentre come migliore attore ha vinto il giapponese Koji Yakusho, che ha interpretato l’addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo in Perfect Days del regista tedesco Wim Wenders. Il giapponese Yuji Sakamoto ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura per Kaibutsu di Hirokazu Koreeda. La Camera d’or, assegnata al miglior film di un regista esordiente, è andata a L’albero delle farfalle d’oro del vietnamita Phạm Thiên Ân.

Non hanno invece ricevuto premi The Old Oak, del regista inglese Ken Loach, La chimera dell’italiana Alice Rohrwacher, Asteroid City dell’americano Wes Anderson, Rapito di Marco Bellocchio e Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti. La giuria del festival era presieduta dal regista svedese Ruben Östlund, che aveva vinto l’anno scorso con Triangle of Sadness, e includeva tra gli altri la regista francese Julia Ducournau (vincitrice nel 2021 con Titane), e gli attori Paul Dano e Brie Larson.