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  • Mercoledì 10 maggio 2023

Chi sono i giornalisti uccisi in Ucraina

In tutto sono 10 quelli morti mentre stavano documentando la guerra: l'ultimo è stato il francese Arman Soldin

Arman Soldin (account Twitter di Agence France-Presse)
Arman Soldin (account Twitter di Agence France-Presse)
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Martedì 9 maggio Arman Soldin, giornalista francese dell’agenzia di stampa Agence France-Presse, è morto in Ucraina a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk, ucciso da un razzo sparato dall’esercito russo. Soldin aveva 32 anni ed era il coordinatore dei servizi video di Agence France-Presse in Ucraina; al momento dell’uccisione stava seguendo le operazioni di un gruppo di soldati ucraini che da mesi stanno combattendo per difendere la città dall’esercito russo.

Da quando nel febbraio del 2022 è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina, in tutto sono stati uccisi 10 giornalisti mentre stavano svolgendo il proprio lavoro di documentazione e racconto della guerra. Sono stati tutti uccisi mentre si trovavano in città ucraine al centro dei combattimenti (per la maggior parte di loro si sa con certezza che siano sono uccisi dall’esercito russo, mentre per alcuni non è sicuro). Diversi altri sono stati uccisi in Ucraina in questi mesi, ma le circostanze della loro morte non sono chiare e non si può dire con certezza che siano morti mentre facevano un lavoro giornalistico.

Yevhenii Sakun
Yevhenii Sakun era stato il primo giornalista a essere ucciso in Ucraina, all’inizio dell’invasione russa, il 2 marzo del 2022. Si trovava nei pressi della torre della della TV nella capitale ucraina, Kiev, che in quei giorni fu pesantemente bombardata dall’esercito russo. Era un cameraman e lavorava per un canale televisivo ucraino, per cui si occupava soprattutto di politica e guerra: aveva 49 anni.

Brent Renaud 
Brent Renaud era un documentarista statunitense di 50 anni: è stato ucciso il 13 marzo del 2022 mentre filmava l’evacuazione dei civili dalla città di Irpin, vicino a Kiev, durante l’avanzata dell’esercito russo in città. Era stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco sparato da un soldato russo.

Pierre Zakrzewski e Oleksandra Kuvshynova
Pierre Zakrzewski era un fotoreporter irlandese che lavorava per Fox News: è stato ucciso insieme a Oleksandra Kuvshynova, la sua fixer ucraina (il fixer è solitamente un giornalista o un consulente locale a cui le testate si affidano per essere aiutate nella realizzazione dei propri servizi giornalistici). Sono morti il 14 marzo del 2022 a Horenka, vicino a Kiev, dopo che l’auto sui cui viaggiavano era stata colpita da una raffica di proiettili sparati dall’esercito russo: avevano rispettivamente 55 e 24 anni.

Oksana Baulina
Oksana Baulina era una giornalista russa che lavorava per il sito di news indipendente  The Insider e che in passato aveva collaborato anche con il movimento politico di Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Viveva in Polonia, e durante le prime fasi della guerra aveva documentato principalmente i bombardamenti di Kiev e Leopoli. È stata uccisa il 23 marzo del 2022 da un razzo russo a Kiev, mentre stava documentando i danni di un attacco russo su un centro commerciale della città.

Maks Levin
Maks Levin era un apprezzato fotoreporter e documentarista ucraino di 41 anni. È stato ucciso con due colpi d’arma da fuoco nei pressi della città di Huta-Mezhyhirska, nella regione di Kiev, mentre stava documentando l’invasione russa. Il suo corpo è stato trovato il 1º aprile del 2022, aveva addosso un giubbotto con la scritta “Press” (“Stampa”).

Mantas Kvedaravicius
Mantas Kvedaravicius era un documentarista lituano di 45 anni: è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco sparati da soldati russi il 2 aprile del 2022 mentre stava filmando l’assedio russo della città di Mariupol, nel sud-est dell’Ucraina.

Frédéric Leclerc-Imhoff
Frédéric Leclerc-Imhoff era un giornalista freelance francese che al momento della morte stava lavorando per la televisione francese BFM TV. È stato ucciso il 30 maggio del 2022 mentre stava documentando l’evacuazione di donne e anziani vicino a Severodonetsk, nella regione ucraina di Luhansk: era stato colpito dalle schegge di una granata lanciata presumibilmente dalle forze russe. Aveva 32 anni.

Bohdan Bitik
Bohdan Bitik era un giornalista ucraino di 46 anni che al momento dell’uccisione stava lavorando come fixer per il giornalista italiano di Repubblica Corrado Zunino. È stato ucciso il 23 aprile del 2023 mentre con Zunino stava attraversando in auto il ponte Antonivsky di Kherson, città del sud del paese controllata dall’Ucraina ma vicina alla zona sotto controllo militare russo. Qualcuno, che si presume fosse un soldato russo, aveva sparato contro l’auto, uccidendo Bitik e ferendo alla spalla Zunino.