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  • Giovedì 20 aprile 2023

Il sito di informazione BuzzFeed News chiuderà definitivamente

Aveva un'ottima reputazione per il suo giornalismo investigativo, ma da tempo non era più redditizio quanto il sito principale, più frivolo

(Anthony Quintano / Flickr)
(Anthony Quintano / Flickr)
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Giovedì il CEO del noto sito d’informazione e intrattenimento statunitense BuzzFeed Jonah Peretti ha annunciato che chiuderà definitivamente la propria sezione News, quella dove venivano pubblicate notizie e inchieste. La scelta si inserisce in una riduzione del 15 per cento della forza lavoro di BuzzFeed: già l’anno scorso diversi dirigenti e giornalisti della sezione News avevano accettato delle buonuscite, e la cosa era stata interpretata come un evidente segno che BuzzFeed stesse ridimensionando fortemente gli investimenti nella sezione delle notizie, considerandola poco profittevole.

La chiusura di BuzzFeed News riguarderà circa 60 giornalisti che ancora ci lavoravano: in una nota condivisa con i dipendenti Peretti ha detto che ad alcuni di loro saranno offerte delle posizioni lavorative nelle redazioni di HuffPost e BuzzFeed, due siti d’informazione che appartengono allo stesso gruppo editoriale ma che non verranno per il momento toccati dai tagli.

BuzzFeed esiste dal 2006 e per molto tempo è stato uno dei simboli di come l’informazione su Internet potesse essere redditizia, mischiando notizie e contenuti virali. La sezione News era stato creata invece nel 2011, con l’ambizioso obiettivo di avere «almeno uno scoop al giorno»: il fondatore era Ben Smith, che è uno dei più apprezzati esperti di media nel giornalismo statunitense e qualche mese fa ha aperto un nuovo sito di notizie, Semafor.

L’idea era che i contenuti virali di BuzzFeed, che producevano molte visualizzazioni e quindi più ricavi derivanti dalla pubblicità, potessero sostenere la sezione dedicata al giornalismo di qualità. E nel corso degli anni BuzzFeed News si è guadagnato un’ottima reputazione nel mondo dell’informazione come uno dei siti di giornalismo investigativo più apprezzati al mondo per la serietà e la profondità delle proprie inchieste, decisamente in contrasto con la leggerezza dei contenuti del sito principale. Nel 2021 la redazione aveva peraltro vinto il premio Pulitzer per un’inchiesta sui campi di detenzione della minoranza di etnia uigura nella regione cinese dello Xinjiang.

Dopo diversi anni di successo, però, il progetto ha smesso di essere sostenibile. In particolare, il traffico è molto sceso soprattutto a causa del declino di Facebook, su cui il sito aveva sempre puntato moltissimo per diffondere i propri contenuti.

Nella sua nota ai dipendenti, Peretti ha detto di aver a lungo deciso «di investire fin troppo» nella sezione News perché amava il lavoro che facevano, e ha riconosciuto di averci messo troppo tempo ad accettare che i social network non portavano più il traffico necessario a sostenere economicamente il lavoro del sito.