Fare spoiler è diventato meno grave?

Il modo in cui molti giornali hanno trattato il grosso colpo di scena nella serie "Succession" fa pensare di sì (un articolo senza spoiler)

(Succession, HBO)
(Succession, HBO)
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Il 3 aprile negli Stati Uniti, in Italia e in altri paesi hanno cominciato a uscire le puntate della quarta e ultima stagione di Succession. È una serie che negli anni ha avuto un ottimo successo di critica e di pubblico, e quest’ultima stagione arrivava particolarmente attesa: la storia è quella della famiglia proprietaria di un immaginario conglomerato mediatico statunitense, ispirato piuttosto esplicitamente alla News Corp dell’imprenditore australiano Rupert Murdoch. La terza puntata, uscita nella notte tra il 9 e il 10 aprile, contiene un grosso colpo di scena.

Succession esce la sera negli Stati Uniti e quindi è difficile da recuperare per tutti gli spettatori che vivono in fusi orari diversi e che non vogliono rimanere svegli fino a tardi per guardare la puntata in diretta. Per questo, molti fan – anche quelli che prendono quante più misure possibili per evitare gli spoiler, ovvero le anticipazioni indesiderate su quel che accadrà in una storia che si sta seguendo – si sono lamentati del fatto di aver scoperto quello che succedeva nella terza puntata perché diversi giornali hanno pubblicato articoli dal cui titolo si capiva molto facilmente quale fosse il colpo di scena.

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È quello che hanno fatto, per esempio, il Los Angeles Times, la testata dedicata alla cultura pop Vulture, e in Italia Linkiesta il 12 aprile, quindi due giorni dopo che l’episodio era andato in onda. Diversi commentatori italiani che non erano al passo con la serie hanno detto di aver scoperto così cosa sarebbe successo nell’episodio, dopo essere riusciti a evitare lo spoiler per giorni.

L’avvenimento ha portato diversi osservatori a ipotizzare che il rapporto del pubblico con gli spoiler sia gradualmente cambiato negli ultimi anni, e che parlare apertamente di ciò che è successo in una serie o un film molto atteso e appena uscito senza preoccuparsi della possibilità che gli altri utenti non l’abbiano ancora guardato sia diventato più accettabile di un tempo.

Fino a qualche anno fa – soprattutto nel periodo tra il 2011 e il 2019 in cui andava in onda Game of Thrones, serie che sovvertiva costantemente le aspettative degli spettatori rispetto a cosa era possibile che succedesse ai personaggi – “spoilerare” per sbaglio, o ancora peggio con noncuranza, quello che succedeva in una serie o un film molto atteso, magari perché se ne voleva discutere sui propri profili social, veniva visto da molti come una mancanza di rispetto e una violazione dell’etichetta di internet.

Secondo Emily St. James, che aveva già trattato il tema qualche mese fa su Vox, «la fobia degli spoiler sembra essere in contrasto con il modo in cui le persone consumano effettivamente film e programmi tv, ovvero sul proprio divano, cercando freneticamente cose su Google e sul proprio telefono per capire quanto di quello che stanno guardando è vero e quanto no. Basta cercare “finale di X spiegato” su Google o YouTube per capire di cosa sto parlando».

A questo si aggiunge, secondo la giornalista, il fatto che gran parte delle storie che vengono adattate per il cinema e la televisione in questi anni sono adattamenti di libri o fumetti già esistenti, storie basate su fatti realmente accaduti o che si inseriscono all’interno di canoni narrativi specifici, e quindi sia piuttosto semplice immaginare cosa accadrà nella trama. «Continuiamo a raccontare storie che sono fondamentalmente impossibili da spoilerare, e poi ci comportiamo come se scoprire che la nave alla fine di Titanic affonda fosse uno spoiler», scrive St. James.

Per Nic Healey, giornalista che si occupa spesso di cultura pop, «la paura collettiva nei confronti degli spoiler ha raggiunto il picco qualche anno fa»: è dai tempi di Game of Thrones, dice, che la gente ha smesso di svegliarsi nel cuore della notte pur di guardare la nuova puntata di una serie tv in diretta. «Se guardi una serie come Succession, gli spoiler non rovinano l’esperienza: anzi, se una serie può essere rovinata da una singola informazione, forse non è davvero una bella serie», continua Healey.

Nonostante le molte lamentele di chi, nonostante tutto, è ancora molto contrariato quando si imbatte in uno spoiler, c’è anche chi ha fatto notare che sapere soltanto che qualcosa accadrà, senza sapere come la scena verrà eseguita e quale sia la reazione degli altri personaggi, vuol dire poco di per sé. «In realtà, chi tra noi ha visto il fatidico episodio [di Succession] sa bene che il problema non esiste. […] È uno spoiler come dire che la Gioconda è il ritratto di una donna che sorride. Il punto non è cosa, ma come», ha scritto Rivista Studio in un articolo che contiene spoiler. «Forse si raggiungono le vette più alte mai toccate dalla serie – un capolavoro di disagio, ritmo, dialoghi, musica, recitazione, fotografia. E non esiste al mondo una descrizione fatta di parole che possa trasmettere le stesse emozioni».