Le sei più importanti banche centrali del mondo hanno attivato un sistema di emergenza per sostenere la liquidità delle banche ed evitare una crisi finanziaria diffusa

(Arnd Wiegmann/Getty Images)
(Arnd Wiegmann/Getty Images)

Domenica sera sei banche centrali – la Federal Reserve statunitense, la Banca Centrale Europea, la Banca d’Inghilterra, la Banca del Giappone, la Banca del Canada e la Banca centrale svizzera – hanno annunciato in un comunicato congiunto l’attivazione di una serie di meccanismi coordinati per fornire liquidità d’emergenza in dollari al sistema bancario internazionale: i meccanismi entrano in funzione oggi, lunedì 20 marzo.

La decisione delle sei banche va inserita nel contesto di crisi di fiducia degli investitori verso la tenuta del sistema bancario, emersa negli ultimi giorni.

La scorsa settimana era stata molto difficile per le banche di tutto il mondo: prima erano fallite le due banche statunitensi, Silicon Valley Bank e Signature Bank, poi molti istituti finanziari avevano ricevuto ulteriori contraccolpi in borsa a causa della crisi di Credit Suisse, “colosso finanziario” svizzero che era in crisi da anni e le cui debolezze l’avevano esposta nel momento in cui tutto il sistema bancario era percepito in pericolo. Domenica sera è arrivato l’annuncio del salvataggio e dell’acquisizione di Credit Suisse da parte della prima banca svizzera, UBS: la banca si farà carico delle grosse perdite di Credit Suisse, ma c’è il rischio che l’operazione venga vista come fonte di futuri problemi dagli investitori sui mercati finanziari.

Il sostegno delle banche centrali è un meccanismo d’emergenza per rassicurare gli investitori sul fatto che le banche sono solide e che non ci sarà una crisi di liquidità: fu per esempio attivato anche nelle prime fasi della pandemia nel 2020, quando si rischiò una crisi finanziaria diffusa.

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