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  • Venerdì 3 marzo 2023

La prima legge contro gli spettacoli di drag queen negli Stati Uniti

È stata approvata dai Repubblicani nel Tennessee e vale per gli spazi pubblici in cui potrebbero esserci dei minori

(Dany Sternfeld/Flickr)
(Dany Sternfeld/Flickr)

Giovedì lo stato statunitense del Tennessee ha approvato una legge che vieta tutti gli spettacoli di “cabaret per adulti” in cui siano presenti «ballerini in topless, cubisti, spogliarellisti o imitatori di uomini o donne» negli spazi pubblici o dove è probabile che siano visti da minori di 18 anni. Anche se la legge non parla apertamente di drag queen e drag king – artisti e artiste che ballano, cantano e fanno imitazioni indossando abiti e trucco spesso volutamente esuberanti per estremizzare la femminilità o mascolinità del proprio personaggio – i legislatori che ci hanno lavorato hanno detto più volte che lo scopo principale della misura è limitare gli «spettacoli di drag queen sessualmente allusivi», ritenuti inappropriati per i bambini. La legge prevede una pena minore per la prima violazione, e pene più alte per chi dovesse violarla ripetutamente.

Dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti sono stati presentati 20 progetti di legge per limitare gli spettacoli di drag queen in 15 stati, tutti governati da Repubblicani: alcuni mirano a costringere i locali che ospitano eventi drag a essere registrati come “attività per adulti”, altri vogliono bloccarli nei luoghi pubblici, come biblioteche e parchi. Le misure si inseriscono all’interno di una più ampia ondata di disegni di legge che restringono in vari modi le libertà della comunità LGBTQ+, e specialmente delle persone trans. E si collegano a un forte aumento della violenza e delle minacce nei confronti di chi organizza e partecipa ai drag show: soltanto nel 2022, l’associazione GLAAD ha calcolato che oltre 120 eventi che prevedevano la presenza di drag queen in 47 stati diversi sono stati oggetto di minacce mirate e intimidazioni.

«Dietro questo picco di nuove leggi c’è una crescente obiezione conservatrice a un tipo di performance che è esplosa nella cultura pop negli ultimi anni e si è estesa anche a centinaia di biblioteche attraverso eventi come le Drag Queen Story Hour, che mirano a insegnare ai bambini la diversità di genere e l’accettazione attraverso letture di libri e spettacoli», ha scritto Kimberly Kindy sul Washington Post. «Molti legislatori Repubblicani che spingono per questi divieti affermano che i loro sforzi mirano a limitare l’esposizione dei bambini agli spettacoli drag, non gli eventi stessi».

Il senatore Repubblicano del Tennessee Jack Johnson, il primo a presentare un disegno di legge contro gli spettacoli drag, ha detto che «non sta cercando di vietare i drag show e non sta cercando di togliere a nessuno il diritto alla libertà d’espressione. Ma uno dovrebbe essere in grado di portare i figli in un parco pubblico o in una biblioteca e non essere sorpreso da spettacoli sessualmente espliciti». I drag show solitamente non prevedono né nudità né spogliarelli, ma alcuni video di esibizioni particolarmente allusive sessualmente organizzate in presenza di bambini hanno avuto ampia circolazione in tempi recenti, alimentando le preoccupazioni dei conservatori.

L’American Civil Liberties Union, storica organizzazione che si batte per i diritti civili, ha detto al New York Times che la legge passata in Tennessee si applica teoricamente a un numero molto limitato di performance, ovvero quelle «oscene» che includono contenuti violenti o apertamente sessuali senza valore artistico: dato che i drag show non ricadono in questa categoria e sono protetti dal Primo emendamento (quello che protegge la libertà di espressione), dovrebbero essere esclusi. Stella Yarbrough, direttrice della sezione legale di ACLU Tennessee, ha però sottolineato che la legge potrebbe comunque essere interpretata in modo molto più ampio per censurare le persone e «comunicare alla comunità LGBTQ del Tennessee che non è la benvenuta nel proprio stato».