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  • Martedì 21 febbraio 2023

In Giappone si discute di innalzare l’età del consenso da 13 a 16 anni

Una proposta del ministero della Giustizia prevede inoltre di ampliare la definizione di stupro: deve ancora essere approvata dal parlamento

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(AP Photo/ Eugene Hoshiko)

Una commissione del ministero della Giustizia giapponese ha proposto di innalzare da 13 a 16 anni l’età del consenso, ovvero la soglia al di sotto della quale si considera che la minore o il minore non possano aver acconsentito all’atto sessuale. Il Giappone è lo stato con l’età del consenso più bassa tra i paesi del G7, e l’articolo di legge che la determina non è mai stato cambiato in oltre 100 anni. La proposta della commissione rientra nell’ambito di una più ampia revisione di ciò che può essere considerato stupro: per ora comunque è solo la base per la discussione che si prevede avverrà in parlamento entro la fine dell’anno.

Le norme che determinano l’età del consenso e i reati di natura sessuale in Giappone fanno parte del codice penale che risale al 1907. In base alla legge attuale, in vigore da allora, si presume che le persone di 13 anni siano in grado di dare il loro consenso per atti sessuali.

Oltre a innalzare l’età del consenso a 16 anni, la stessa soglia in vigore nel Regno Unito e nella gran parte degli Stati Uniti (in Cina, Germania e Italia è 14, in Francia 15), la commissione propone di espandere la definizione di stupro.

Attualmente, per provare che sia stato commesso uno stupro non basta dimostrare che sia stato negato il consenso, ma bisogna anche dimostrare che la persona che lo ha compiuto abbia usato «violenza e intimidazioni» per impedire a chi lo subisce di resistere. La nuova proposta aggiunge altre casistiche che potrebbero configurare un reato di stupro, per esempio qualora una persona venga costretta ad assumere alcol o droghe oppure subisca una forma di controllo psicologico. La commissione propone anche di estendere i termini di prescrizione per le denunce di stupro da 10 a 15 anni.

Le raccomandazioni della commissione nascono dalle discussioni e dalle proteste provocate nel 2019 da una serie di controverse sentenze di assoluzione per stupro su minorenni. Due anni prima la norma relativa ai reati sessuali era stata modificata per chiarire meglio alcuni punti e aumentare la pena minima per stupro da 3 a 5 anni, ma i cambiamenti erano stati ritenuti insufficienti dall’opinione pubblica.

Adesso le organizzazioni per i diritti civili hanno accolto positivamente la proposta della commissione. In varie parti del Giappone esistono già leggi locali che proibiscono atti «osceni» con persone minorenni e di fatto vengono considerate informalmente come norme che fissano l’età del consenso a 18 anni; tuttavia queste leggi non si riferiscono esplicitamente allo stupro e prevedono pene molto più lievi. Se le proposte della commissione venissero accolte dal parlamento, resterebbe comunque in vigore un’eccezione per le coppie in cui tutte e due le persone hanno almeno 13 anni e la differenza di età con il o la partner è inferiore a 5 anni.