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  • Giovedì 2 febbraio 2023

La Russia si prepara per una nuova offensiva?

Lo sostiene il governo ucraino ma anche diversi esperti e il segretario della NATO: potrebbe concentrarsi nell'est dell'Ucraina e iniziare alla fine di febbraio

Un carro armato russo distrutto in una foresta vicino a Kharkiv, in Ucraina (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
Un carro armato russo distrutto in una foresta vicino a Kharkiv, in Ucraina (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

Negli ultimi giorni la Russia ha ammassato decine di migliaia di soldati nella regione orientale ucraina del Donbass e ha intensificato gli attacchi di artiglieria nella stessa area, arrivando a compierne anche diverse decine in un solo giorno. Analisti militari, funzionari del governo ucraino e il segretario della NATO Jens Stoltenberg ritengono che la Russia si stia preparando per una nuova offensiva, probabilmente concentrata nell’Ucraina orientale, l’unica di cui finora è riuscita a prendere parzialmente il controllo.

Secondo Stoltenberg, la Russia potrebbe arrivare a impegnare oltre 200mila soldati nella nuova offensiva. Sui tempi sono state fatte diverse ipotesi: secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov la Russia potrebbe avviare l’operazione già il prossimo 24 febbraio, il primo anniversario dell’inizio dell’invasione. L’Institute for the Study of War (ISW), centro studi militari che segue quotidianamente l’andamento della guerra, ritiene che l’offensiva inizierà comunque tra fine febbraio e inizio marzo.

La sua durata dipenderà dai successi ottenuti dall’esercito sul campo, dice l’ISW, che stima un’offensiva di sei mesi. Andriy Yusov, dell’intelligence militare ucraina, prevede che la fase più attiva dei combattimenti durerà circa due mesi. Nel frattempo le forze ucraine stanno cercando di mantenere il controllo delle aree attualmente sotto attacco, e l’esercito ha fatto sapere di stare pianificando una grossa controffensiva da avviare entro la prossima estate.

– Leggi anche: Ci vorrà tempo perché i carri armati occidentali arrivino in Ucraina

L’ammassamento delle forze russe nel Donbass è iniziato soprattutto dopo la nomina come comandante delle operazioni russe in Ucraina del generale Valery Gerasimov. È il capo di stato maggiore dell’esercito russo, l’ufficiale più alto in grado delle forze armate russe, oltre che uno stretto alleato del presidente Vladimir Putin. Putin lo ha nominato a metà gennaio sostituendo dopo appena tre mesi il precedente comandante, nel tentativo di cambiare le sorti della guerra in senso più favorevole alla Russia.

Da dopo la nomina di Gerasimov, la Russia ha aggiunto in modo costante soldati nel Donbass. Secondo Yosuv, l’obiettivo dell’offensiva sarà puntare sulla forza numerica dei soldati, e quindi non soltanto sull’artiglieria, per cercare di sfondare le linee di difesa ucraine e guadagnare terreno. Funzionari ucraini e analisti militari citati dal New York Times hanno parlato anche della possibilità che l’esercito russo apra nuovi fronti anche nelle aree più settentrionali dell’Ucraina, come quella di Kharkiv.

Sulle intenzioni di Putin, Stoltenberg e una serie di analisti sono stati molto chiari: al momento non ci sono indicazioni o segnali di una qualche volontà russa di negoziare una pace o di mettere in discussione i propri obiettivi iniziali. Putin sta anzi continuando a basare la propria propaganda interna al paese sulla possibilità di una vittoria in Ucraina, e sembra disposto a tollerare grosse perdite pur di provarci ancora.