Il governo vuole togliere l’obbligo del POS per i pagamenti sotto i 30 euro

È nella bozza della legge di bilancio: i negozianti potranno rifiutare i pagamenti con carte e bancomat per piccoli importi, senza sanzioni

(Valerio Portelli/LaPresse)
(Valerio Portelli/LaPresse)
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[Aggiornamento del 28 novembre: una nuova bozza della legge di bilancio ha portato a 6o euro il limite entro il quale i pagamenti elettronici non saranno più obbligatori. La norma comunque potrà ancora essere modificata in parlamento].

Secondo la bozza della legge di bilancio approvata questa settimana dal Consiglio dei ministri, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di rimuovere l’obbligo per i negozianti e i fornitori di servizi di accettare i pagamenti elettronici (cioè con carte, bancomat o smartphone) per somme sotto ai 30 euro. Significa che, se la legge sarà approvata così com’è, i negozianti potranno rifiutare i pagamenti con carta di credito per acquisti di piccoli importi, appunto sotto ai 30 euro, e pretendere di usare il contante. Il testo è ancora una bozza e anche quando sarà definitivo dovrà essere votato dal parlamento prima di entrare in vigore.

La norma sospenderebbe anche le sanzioni, cioè le multe, per i negozianti che rifiutano i pagamenti sotto i 30 euro. La sospensione delle sanzioni dovrebbe però essere temporanea: secondo la bozza della legge il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà decidere entro il giugno del 2023 dei nuovi criteri per le sanzioni e per garantire che accettare questi pagamenti sia economicamente conveniente per gli esercenti. Sopra i 30 euro tutto resterebbe invece tutto come prima: l’esercente è obbligato ad accettare il pagamento e in caso di rifiuto è soggetto alla sanzione.

Il governo ha approvato solo una bozza della legge di bilancio: potrà essere modificata prima di essere approvata nelle prossime settimane dal parlamento.

L’obbligo era in vigore da giugno e andava nella direzione di favorire i pagamenti tracciabili, anche per i piccoli importi, in ottica di combattere sempre più l’evasione fiscale e di fornire migliori servizi ai consumatori. Gli esercenti, cioè i negozianti e i fornitori di servizi, sono sempre stati contrari perché le commissioni su questi pagamenti sarebbero troppo elevate, soprattutto nel caso di piccoli importi che li rendevano economicamente non convenienti.

Il governo sembra quindi voler tornare indietro. L’obbligo di avere il POS (cioè la macchinetta per i pagamenti elettronici) per esercenti e professionisti esiste da dieci anni e fu introdotto dal governo tecnico di Mario Monti nel 2012. Da allora nessun governo è mai riuscito a imporre le multe per gli inadempienti, fino a che quello di Mario Draghi l’ha inserito nei decreti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La sanzione per il rifiuto era di 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale fosse stata rifiutata l’accettazione del pagamento elettronico. Significa che nel caso di un pagamento da 400 euro, la sanzione sarebbe da 30 euro più 16 euro, 46 euro in tutto. In realtà le multe sono sempre state molto rare: per far scattare la sanzione era infatti necessaria la denuncia del singolo utente.

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