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  • Mercoledì 26 ottobre 2022

Ma quindi cos’è successo a Hu Jintao?

La plateale rimozione dell'ex presidente cinese durante il Congresso del Partito comunista ha generato molte teorie e poche conferme

(Lintao Zhang/Getty Images)
(Lintao Zhang/Getty Images)
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Sabato, durante la cerimonia di chiusura del Congresso Nazionale del Partito comunista cinese, l’evento politico più importante della Cina, l’ex presidente Hu Jintao è stato rimosso forzatamente dal suo posto in prima fila tra la classe dirigente, al fianco dell’attuale presidente Xi Jinping. Tutto è avvenuto davanti a decine di giornalisti, che hanno fotografato e ripreso la scena: Hu era visibilmente confuso e infastidito per la rimozione, ed era chiaro che non volesse andarsene. La rimozione di Hu è poi stata giustificata dai media di stato con un problema di salute, ma nonostante questo sui giornali occidentali (e anche in Cina, dove però i media sono sotto controllo statale) sono sorte eccezionali speculazioni sul fatto che Hu fosse stato epurato, di fatto, in diretta mondiale.

Dopo che nei primi giorni erano circolate foto e spezzoni di video, martedì la tv di Singapore Channel News Asia ha pubblicato un video lungo quasi tre minuti in cui si vede per intero la scena della rimozione forzata di Hu. E benché ancora non sia possibile dare una spiegazione completa e soddisfacente di cosa sia successo, la versione ufficiale secondo cui la rimozione sarebbe stata provocata da un problema di salute sembra al momento la più plausibile. Nonostante questo, molti commentatori hanno notato che per Hu è stata comunque un’umiliazione pubblica: indipendentemente dalle ragioni, la rimozione dell’ex presidente è ormai un segnale del completo dominio che Xi Jinping ha sul Partito comunista.

Hu Jintao ha 79 anni ed è stato segretario generale del Partito comunista e presidente della Cina dal 2002 al 2012. Le due cariche, quella di segretario generale e presidente, vanno di pari passo e sono sempre attribuite alla stessa persona (con qualche mese di distacco l’una dall’altra: Hu fu nominato segretario generale alla fine del 2002 e presidente all’inizio del 2003). La carica di gran lunga più importante è quella di segretario generale, perché in Cina è il Partito comunista la vera sede del potere politico, ma in Occidente, per familiarità e convenzione, ci si riferisce ai leader cinesi con la carica meno importante, quella di presidente.

Durante il Congresso della settimana scorsa, Xi Jinping è stato nominato segretario generale per un terzo mandato consecutivo, e all’inizio del 2023 comincerà il suo terzo mandato da presidente.

In qualità di anziano dignitario, benché abbia abbandonato gli incarichi attivi, Hu partecipa comunque ai più importanti eventi politici cinesi: durante tutto il Congresso è stato seduto in uno dei posti preminenti, al fianco del segretario e presidente Xi Jinping. Anche per questo la rimozione dal suo posto è stata sorprendente ed eccezionale: oltre che davanti a decine di giornalisti e fotografi, è avvenuta sotto gli occhi di Xi, che è apparso tutto sommato impassibile, anche quando Hu, accompagnato fuori da due persone, gli ha rivolto alcune parole con sguardo molto serio.

Ci sono alcuni elementi che lascerebbero pensare che Hu abbia subìto un’epurazione politica molto esplicita e plateale. L’ex presidente fa parte di una fazione (cioè di una “corrente” interna al Partito comunista) opposta a quella di Xi Jinping, la cosiddetta “fazione della Lega della Gioventù”, perché molti dei suoi membri hanno avuto ruoli di prestigio nella sezione giovanile del Partito comunista. Fa parte della stessa fazione anche l’ex premier Li Keqiang, che dopo il Congresso non è stato confermato al suo incarico (ma non ha subìto epurazioni o punizioni, è semplicemente stato mandato in pensione per raggiunti limiti d’età e per tutto il Congresso è rimasto seduto alla destra di Xi).

Negli scorsi giorni, dopo la rimozione di Hu, sono circolate voci incontrollate e non verificate su come Hu, in quanto autorevole dignitario, potesse costituire un pericolo potenziale per i piani politici di Xi Jinping.

In realtà, tutti gli esperti più seri di politica cinese sono concordi nel sostenere che ormai da tempo Hu non costituisca un pericolo politico per Xi. Anche quando era in carica, Hu è sempre stato un leader piuttosto debole, e negli scorsi anni Xi ha di fatto smantellato tutta la sua base di potere, cioè la fazione della Lega della Gioventù. Realisticamente, Hu non avrebbe potuto avviare una rivolta interna capace di impensierire Xi. Avrebbe potuto però mettere Xi in imbarazzo con una dichiarazione pubblica, anche se sarebbe stata piuttosto inaspettata da un leader che per tutta la sua carriera è stato timido e debole.

Inoltre, un’epurazione plateale come quella che ha riguardato Hu sarebbe eccezionalmente inusuale per il Partito comunista cinese, dove i dissidi interni si risolvono tramite altre vie più discrete. Nel passato, i rivali più pericolosi dei leader politici furono messi agli arresti domiciliari, oppure accusati di reati di corruzione e condannati. L’umiliazione pubblica di un anziano leader – peraltro durante il Congresso, in un momento cioè che dovrebbe essere di celebrazione collettiva – non fa parte dell’armamentario repressivo del regime dittatoriale cinese, anche se questo ovviamente non esclude la possibilità che Xi abbia voluto uscire dalla prassi abituale.

Soprattutto, il video di Channel News Asia mostra piuttosto bene come nei minuti precedenti alla sua rimozione Hu fosse effettivamente piuttosto confuso, cosa che confermerebbe la motivazione ufficiale secondo cui Hu avrebbe avuto problemi di salute.

Al suo fianco si vede Li Zhanshu, uno dei politici cinesi più importanti, che gli parla con una certa sollecitudine, mentre Hu cerca di prendere in mano un plico di fogli (attorno a questo plico c’è un po’ di tira e molla, di cui non si capisce la ragione). Dopo un po’, Xi Jinping chiama un assistente (lo stesso che all’inizio della giornata aveva portato Hu al suo posto, e che probabilmente era la persona deputata a seguire l’anziano ex presidente) e gli dice due parole all’orecchio. Quindi l’assistente chiede a Hu di alzarsi.

È a questo punto che avviene la scena più discussa, in cui Hu evidentemente cerca di restare al suo posto, ma l’assistente e un’altra persona accorsa lo prendono sottobraccio e lo portano via. Prima di andarsene, Hu dice due parole a Xi Jinping e tocca sulla schiena Li Keqiang. Per tutta la scena, Hu ha lo sguardo perso e sembra non capire appieno cosa stia succedendo. Questo potrebbe confermare alcune voci non verificate secondo cui l’anziano leader soffrirebbe di demenza senile, o di un disturbo simile. Inoltre, anche la reazione dei presenti farebbe pensare che la sua rimozione non fosse stata preparata in anticipo.

Un’altra ipotesi che è circolata è che Hu sia risultato positivo a uno dei numerosi test quotidiani per il coronavirus che tutti i partecipanti al Congresso erano obbligati a farsi.

In ogni caso, come ha notato sulla sua newsletter Sinocism l’analista di cose cinesi Bill Bishop, sia che si sia trattato di un’epurazione politica sia che si sia trattato di un problema di salute, la rimozione di Hu è stata una grossa umiliazione pubblica, che forse in altre circostanze non sarebbe avvenuta per rispetto nei confronti dell’anziano leader.

È possibile che si capirà meglio cos’è successo a Hu nelle prossime settimane: attualmente non si hanno notizie su dove si trovi l’ex presidente, né in che condizioni sia dopo la sua rimozione. Un altro modo per capire se Hu sia davvero caduto in disgrazia o se la sua rimozione sia stata un semplice incidente è osservare cosa succede a suo figlio Hu Haifeng, che è segretario locale del Partito comunista nella città di Lishui. Se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi Hu Haifeng finirà in qualche modo nei guai, gli sarà affidata una carica meno importante o addirittura sarà oggetto di un’indagine giudiziaria, allora vorrà dire che la rimozione di suo padre aveva davvero un significato politico.