I paesi dell’Unione Europea hanno approvato nuove sanzioni alla Russia, compreso un tetto al prezzo del petrolio

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)

Mercoledì durante la riunione del Coreper, il consiglio dei rappresentanti permanenti dei governi all’Unione Europea, è stato trovato un accordo tra tutti i membri sul nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia proposto dalla Commissione Europea. Lo ha annunciato la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione, che da luglio è esercitata dal governo della Repubblica Ceca.

Il pacchetto di sanzioni è l’ottavo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, e prevede tra le altre cose un tetto sul prezzo del petrolio importato dalla Russia e nuovi divieti di importazione di merci, tra cui componenti tecnologici ed elettronici: secondo la Commissione Europea, queste restrizioni dovrebbero privare la Russia di 7 miliardi di euro di ricavi ogni anno, e colpirebbero soprattutto l’industria bellica russa.

L’approvazione delle nuove sanzioni era tutt’altro che scontata, dato che necessitava del voto favorevole di tutti i governi dei paesi membri dell’Unione. Già nei mesi scorsi c’erano stati molti problemi, per esempio, per l’approvazione dell’embargo alle importazioni di petrolio russo, che era fortemente osteggiato dall’Ungheria.