Le bollette elettriche aumenteranno del 59%

Vale dal primo ottobre per chi ha un'utenza in regime di tutela, ma i prezzi saliranno per tutti

Un supermercato di Roma che cerca di limitare il consumo di energia elettrica (Cecilia Fabiano /LaPresse)
Un supermercato di Roma che cerca di limitare il consumo di energia elettrica (Cecilia Fabiano /LaPresse)
Caricamento player

Con il consueto ricalcolo trimestrale l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha comunicato l’aggiornamento delle tariffe dell’energia elettrica a partire dal primo ottobre, fino alla fine dell’anno. La bolletta dell’elettricità, che subisce gli effetti dei rincari pesantissimi del prezzo della principale materia prima, ossia del gas, aumenterà del 59 per cento per chi è in regime di tutela, cioè per chi non ha ancora sottoscritto una fornitura nel mercato libero. Anche chi lo ha fatto comunque vedrà le bollette aumentare significativamente, ma saranno i singoli fornitori a decidere di quanto. Le tariffe del regime tutelato, infatti, fanno comunque da riferimento orientativo per il mercato.

Le tariffe del gas invece non sono state aggiornate perché da ottobre il sistema cambierà: l’aggiornamento diventerà mensile e non avverrà più prima dell’inizio del periodo, ma a posteriori, in modo che rifletta con meno ritardo possibile le variazioni effettive del prezzo dell’energia all’ingrosso. Inoltre, per stabilire il prezzo della materia prima l’Autorità non farà più riferimento al mercato di Amsterdam, il Title Transfer Facility (TTF), che in questi mesi si è rivelato estremamente volatile, ma all’indice italiano PSV, che sta per “punto di scambio virtuale”. Questo cambiamento non avrà grosse conseguenze sul prezzo del gas nelle bollette ma nelle intenzioni di ARERA aiuterà ad affrontare la situazione grazie a un andamento più stabile e agli aggiornamenti più frequenti.

In realtà, sulla base dei prezzi di mercato le tariffe dell’elettricità sarebbero dovute raddoppiare, ma l’Autorità ha deciso di attutire i rincari «con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione», si legge nella nota di ARERA. Il presidente dell’Autorità Stefano Besseghini ha commentato che «l’eccezionalità della situazione, con un conflitto che rende incerte le forniture e continua a spingere in alto i prezzi ha meritato un intervento altrettanto eccezionale, anche considerando che il Parlamento e il Governo sono impegnati in una fase di transizione. Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie e il sistema energetico».

L’aumento resta comunque il più alto di sempre, nonostante tutte le misure adottate dal governo con il decreto Aiuti bis. Questo provvedimento, che da poco è stato convertito in legge, ha stabilito l’azzeramento degli oneri di sistema, ossia quelle voci fisse delle bollette che non dipendono dal prezzo della materia prima, e il potenziamento dei bonus sociali per luce e gas. Dall’inizio della crisi energetica il governo di Mario Draghi ha stanziato 66 miliardi per attutirne gli effetti su imprese e famiglie.

Il problema è che l’acquisto della materia prima vale per oltre l’80 per cento del valore delle tariffe. Quindi, i consistenti rincari del prezzo del gas, che serve a produrre ancora il 40 per cento dell’energia elettrica in Italia, hanno pesato tantissimo sul valore finale. Inoltre, questo è anche il risultato di un modo particolare di calcolare il prezzo dell’energia elettrica: a prescindere dalla fonte utilizzata per produrla – gas, carbone o rinnovabili – il prezzo finale è sempre legato a quello del gas.

Questo sistema è detto pay-as-clear ed è stato introdotto alla fine degli anni Novanta per rendere più trasparente il mercato. Ha funzionato fino a che non ci sono stati questi fortissimi rincari e in sede europea i paesi stanno cercando da mesi una soluzione per disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

Almeno per il prossimo trimestre le cose però rimarranno uguali e, secondo i calcoli di ARERA, la spesa per l’energia elettrica per la famiglia-tipo nel 2022 arriverà a circa 1.322 euro, rispetto ai 632 euro circa del 2021.

Questi calcoli valgono solo per chi è ancora all’interno del mercato tutelato, ossia circa il 35 per cento delle utenze. Tuttavia, la fine del mercato tutelato dell’elettricità è prevista per gennaio per le piccole imprese e per gennaio 2024 per le famiglie. La fine delle tutele nel mercato del gas arriverà a gennaio per tutti. Per questo, l’ARERA ha anche inviato al governo e al Parlamento una segnalazione in cui chiede il posticipo della piena liberalizzazione del mercato elettrico e del gas, perché con il mercato tutelato riesce a proteggere meglio i consumatori da questi rincari eccezionali.