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  • Mercoledì 28 settembre 2022

Il blackout totale a Cuba a causa dell’uragano Ian

Milioni di persone sono rimaste senza elettricità per un guasto a una grossa centrale: oggi l'uragano arriverà in Florida

Una persona osserva le onde durante il blackout all'Avana, 28 settembre 
(AP Photo/ amon Espinosa)
Una persona osserva le onde durante il blackout all'Avana, 28 settembre (AP Photo/ amon Espinosa)
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Martedì gli abitanti di Cuba sono rimasti senza elettricità a causa del passaggio dell’uragano Ian, che ha provocato la morte di due persone, numerosi allagamenti e gravi danni a moltissimi edifici. L’uragano ha portato piogge intense e venti con raffiche fino a 195 chilometri orari nella parte occidentale dell’isola, causando enormi disagi: adesso si sta spostando verso nord, attraverso il golfo del Messico, e si prevede che nelle prossime ore arrivi sulle coste occidentali della Florida, dove milioni di persone sono state messe in allerta.

Ian ha portato piogge abbondanti e forti venti che hanno sradicato alberi, scoperchiato i tetti delle case e provocato alluvioni e colate di fango. Una donna di 43 anni è stata uccisa dal crollo della sua casa; un agricoltore nella città di San Juan y Martínez invece è morto folgorato mentre cercava di spegnere un sistema di irrigazione.

Inizialmente il passaggio dell’uragano aveva provocato un blackout nelle province occidentali dell’isola, facendo rimanere senza elettricità circa un milione di persone (a Cuba le interruzioni nel servizio elettrico sono già frequenti sia per via dei guasti alle centrali elettriche sia per la carenza di combustibile). Martedì sera però i media statali hanno fatto sapere che la rete elettrica era completamente collassata a causa di un guasto nella centrale Antonio Guiteras, che si trova un centinaio di chilometri a est della capitale Avana ed è una delle più importanti del paese.

La Unión Eléctrica de Cuba – la società statale che si occupa della fornitura del servizio elettrico – ha fatto sapere di essere al lavoro per ripristinare l’operatività della centrale.

A causa dell’uragano, decine di migliaia di persone sono state fatte evacuare e molte altre sono fuggite dalle proprie case. L’uragano ha anche distrutto una delle più importanti piantagioni di tabacco del paese, nella provincia di Pinar del Río, dove viene prodotta la maggior parte di quello usato per la produzione dei famosi sigari cubani.

Mentre si dirige verso nord, ha detto il National Hurricane Center, il centro nazionale statunitense che si occupa del monitoraggio degli uragani, Ian sarebbe aumentato di intensità.

In queste ore è stato classificato come uragano di categoria 4 (gli uragani sono divisi in cinque categorie, dove la 5 indica quelli più intensi) e ha prodotto raffiche di vento che superano i 205 chilometri orari. Attualmente sta passando sulle Florida Keys, un arcipelago di isole nella parte meridionale della Florida, dove sono già stati segnalati danni e allagamenti. Si prevede che da oggi fino ad almeno venerdì mattina porti piogge intense e venti forti in buona parte della Florida, creando disagi e allagamenti che il servizio meteorologico nazionale ha definito come «estesi e catastrofici», in particolare lungo la parte centro-occidentale dello stato.

A causa dell’uragano, il governatore della Florida Ron DeSantis ha dichiarato lo stato di emergenza: è stata ordinata l’evacuazione di 2,5 milioni di persone, soprattutto nelle aree costiere, e sono stati mobilitati 5mila soldati della Guardia Nazionale (un corpo speciale dell’esercito americano) per gli interventi di emergenza. Hanno cominciato a prendere provvedimenti simili anche le autorità della Georgia e del South Carolina, due stati in cui si prevede che Ian arriverà nel fine settimana.

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