Cos’è successo ai cinema durante la pandemia

La pandemia e i lockdown hanno stravolto il settore e ancora oggi il settore cinematografico è in grande difficoltà

di Cecilia Robbi

(Guido Calamosca/LaPresse)
(Guido Calamosca/LaPresse)
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Se nel 2019 i cinema erano nel loro miglior anno in termini di incassi e presenze, a partire dai primi mesi della pandemia sono entrati in un periodo di crisi da cui non si sono ancora ripresi. Tra il 2020 e il 2021 i cinema sono rimasti chiusi per molti mesi e hanno successivamente riaperto con restrizioni che non hanno permesso una reale ripartenza. Nel primo semestre del 2022, nonostante le misure a sostegno approvate dal governo, si continua ad avere un calo degli incassi del 53 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.

In termini di incassi il 2019 era stato il quinto anno migliore per il cinema italiano dal 2010. Luigi Lonigro, Presidente nazionale di ANICA – l’associazione di categoria del cinema italiano – aveva definito l’estate di quell’anno come «la più grande estate cinematografica italiana di tutti i tempi». Con 100 milioni di biglietti venduti, l’Italia era stato il paese con la miglior crescita di vendite di biglietti in Europa. Ancora a febbraio del 2020, poche settimane prima del primo lockdown, il mercato del cinema era in crescita del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Da inizio marzo 2020, in Italia le regole di contenimento della pandemia portarono alla chiusura di tutti i luoghi di aggregazione, tra cui cinema, teatri e discoteche. I cinema restarono chiusi per quattro mesi consecutivi, fino a fine giugno, e la sospensione totale delle attività comportò alla fine dell’anno un calo complessivo degli incassi del 93 per cento. Anche nel resto del mondo il business del cinema stava soffrendo per via degli effetti della pandemia: a fine anno gli incassi negli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti del settore, erano calati dell’87 per cento.

Le chiusure avevano influenzato anche la realizzazione dei film, con i rigorosi protocolli anti-covid che ne complicavano la produzione, e rallentamenti nella distribuzione dei film già realizzati: alcune case di produzione preferirono posticipare l’uscita dei propri film nella speranza che la situazione migliorasse e gli spettatori potessero tornare al cinema. No time to die, l’ultimo episodio della serie di 007 che avrebbe dovuto uscire nell’aprile del 2020, fu posticipato di oltre un anno fino a settembre 2021. L’uscita di Minions 2, film di animazione con aspettative di incassi molto alte, fu rimandato da luglio 2020 ad agosto 2022, anche a causa della chiusura degli studi di animazione per la pandemia.

Nel 2020 i cinema cercarono modi alternativi per poter continuare le proprie attività nel rispetto delle regole di distanziamento fisico.

Una delle prime iniziative a maggio 2020 fu #iorestoinsala, un sito gestito da più di 50 cinema in Italia e tramite cui era possibile acquistare un biglietto per vedere da casa uno dei film presenti nel catalogo. A dicembre 2020, il piccolo cinema milanese Beltrade avviò l’iniziativa “Beltrade sul sofà”, che permetteva di guardare film in streaming tramite l’acquisto di un biglietto con tre differenti fasce di prezzo. La scelta della fascia di prezzo era a discrezione del pubblico e partiva da una cifra definita “equa” di 6 euro, per poi salire nel caso si volesse sostenere il cinema economicamente durante il periodo di chiusura, oltre a vedere il film.
Durante l’estate 2020, complice la bella stagione e l’allentamento delle misure restrittive più severe, alcuni cinema tentarono di spostarsi all’aperto: nel caso del “Festival Torino a Cielo Aperto” con la creazione di quattro arene cinematografiche sparse per la città, oppure riproponendo il modello dei cinema drive-in che anche in Italia aveva avuto una piccola diffusione negli anni Sessanta.

Il cinema all’aperto Arianteo di Milano, nel giugno 2020 (Claudio Furlan – LaPresse)

In Italia i cinema furono nuovamente chiusi da ottobre 2020 fino ad aprile 2021 a causa della risalita dei contagi, e quando poterono riaprire lo fecero solo con importanti restrizioni. Ad aprile 2021 era ancora in vigore un coprifuoco alle ore 22, che non permetteva di fare spettacoli serali, insieme ad altre misure considerate molto limitanti per le attività dei cinema, come la capienza massima delle sale al 50 per cento e la richiesta di mostrare il super green pass all’ingresso. A fine 2021, si ebbe una perdita complessiva del 73 per cento di incassi e 74 per cento di presenze rispetto al 2019.

Nel 2022 le riaperture non hanno avuto gli effetti che si speravano per il mercato del cinema. Mentre il resto delle attività commerciali sono tornate alla normalità, nei cinema l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 è rimasto in vigore fino al 15 giugno e a detta di molti esercenti è stata una delle ragioni del mancato ritorno del pubblico, così come il divieto di consumare cibo e bevande in sala.

Per far ripartire il settore, già a partire dal 2020, il governo aveva stanziato dei contributi a fondo perduto per compensare i mancati incassi delle sale cinematografiche, attraverso il Decreto Rilancio e il Decreto Ristori. A marzo del 2022, il Ministero della Cultura ha destinato un ulteriore fondo di 25 milioni di euro per proseguire l’azione di sostegno alle sale cinematografiche, avviando anche alcune campagne pubblicitarie per la stagione estiva.

(Uno spot della campagna “#soloalcinema” diffuso a inizio luglio 2022 per promuovere il ritorno al cinema in sicurezza)

Un’altra iniziativa dell’ANICA per aiutare la ripresa del settore è “Cinema in Festa”. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra distributori ed esercenti e durerà fino al 2026: due volte all’anno, a settembre e a giugno, dalla domenica al giovedì, permetterà di entrare al cinema al prezzo fisso di 3 euro e 50 centesimi. La prima edizione sarà tra il 18 al 22 settembre 2022 e, spiega il sito di ANICA, «il pubblico potrà assistere a tutti i film in normale programmazione, ma anche ad anteprime, masterclass e altri eventi speciali».

Questo e gli altri articoli della sezione Tra cultura e pandemia sono un progetto del workshop di giornalismo 2022 del Post con la Fondazione Peccioliper, pensato e completato dagli studenti del workshop.