• Italia
  • Mercoledì 13 luglio 2022

Draghi ha partecipato a un evento in cui doveva fare il simpatico

Cioè la prima cena dei corrispondenti dell'Associazione Stampa Estera, ispirata a un rituale della politica americana

(Presidenza del Consiglio dei Ministri)
(Presidenza del Consiglio dei Ministri)
Caricamento player

Martedì sera si è tenuta a Roma, a Villa Aurelia, la prima cena dei corrispondenti dell’Associazione Stampa Estera, ispirata a un evento rituale della politica americana, la serata in cui il presidente degli Stati Uniti tiene un discorso solitamente ricco di battute ai giornalisti che seguono la Casa Bianca. Il principale ospite dell’evento era il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha parlato dopo la cena per una ventina di minuti usando a sua volta toni più scanzonati del solito: Draghi ha aperto il suo intervento dicendo che «normalmente in queste occasioni al presidente del Consiglio spetta fare un discorso leggero, ironico, un po’ fuori dagli schemi». E poi ha aggiunto, sorridendo: «Beh, avete cominciato bene, con un ex banchiere centrale».

Draghi ha poi raccontato una barzelletta su una persona che deve fare un trapianto cardiaco e, messa di fronte alla scelta tra il cuore di un giovane e quello di un banchiere centrale molto anziano, sceglie quest’ultimo «perché non è mai stato usato». Draghi ha poi continuato: «Come si dice, “nei limiti del mio mandato” farò tutto il necessario per contribuire al successo di questa serata, in altre parole sarò un nonno al servizio della stampa estera», citando una sua nota battuta prima dell’elezione del presidente della Repubblica, lo scorso dicembre, quando aveva detto: «sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni».

Poi si è soffermato sui successi che l’Italia ha ottenuto la scorsa estate, dalla vittoria agli Europei di calcio alle medaglie d’oro alle Olimpiadi, passando per la finale di Matteo Berrettini al torneo di Wimbledon, la vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest e il premio Nobel per la Fisica vinto da Giorgio Parisi. Su quanto avvenuto dopo questi grandi risultati, però, Draghi ha scherzato così: «Da quel momento in poi le cose sono andate veramente a gonfie vele: l’Italia non si è qualificata per i Mondiali di calcio, siamo arrivati sesti all’Eurovision, Berrettini non ha partecipato a Wimbledon perché ha preso il Covid, e diciamo che vivo nel terrore che l’Accademia svedese ci ripensi e chiami Parisi perché si sono sbagliati».

Tra una battuta e l’altra, Draghi ha anche parlato con più serietà dei vari problemi interni e internazionali che il suo governo sta affrontando: l’invasione russa in Ucraina, l’aumento dei costi dell’energia e l’aumento dell’inflazione. Draghi ha detto che di fronte a questi problemi l’Italia si sta dimostrando un paese forte. «Forse è una novità, ma è un paese forte. La nostra economia è ancora in crescita, anche se come dicono a Roma, non bisogna allargarsi troppo su questo. Perché è un tasso [di crescita] più alto della media degli ultimi vent’anni, ma certamente i rischi che abbiamo di fronte sono molto seri».

Nel passaggio più serio del suo discorso, Draghi ha elencato alcuni provvedimenti che il  governo ha intenzione di prendere – tra cui la riforma fiscale, la riforma del codice degli appalti e la riforma della concorrenza – aggiungendo però che «non vi sto a fare la lista che fanno i presidenti del Consiglio normalmente per glorificare il proprio operato, è un brevissimo elenco». Accennando anche alle riforme sociali e alla riduzione della dipendenza italiana dal gas russo, Draghi ha specificato che il merito di questi risultati è «della maggioranza che sostiene il governo […] ma soprattutto degli italiani».

Draghi con la presidente dell’Associazione Stampa Estera, Esma Cakir (Presidenza del Consiglio dei Ministri)

L’evento di Villa Aurelia si è svolto in un momento politico complicato per Draghi, che sta gestendo un po’ di turbolenze interne alla maggioranza soprattutto a causa del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Il suo partito all’inizio della settimana non ha partecipato al voto finale alla Camera sul cosiddetto “decreto Aiuti”, e molti commentatori hanno interpretato questa decisione come un primo segnale di una futura crisi di governo.

Nel pomeriggio di martedì, prima della cena con i corrispondenti, Draghi aveva tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare alcune manovre del governo sul costo della vita, ribadendo un concetto già espresso in precedenza, cioè che questa maggioranza è l’unica possibile e che non ha intenzione di accettare un altro mandato da presidente del Consiglio: «Non c’è un governo senza Movimento 5 Stelle».