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  • Mercoledì 29 giugno 2022

Finlandia e Svezia sono state invitate ufficialmente a entrare nella NATO

È un passaggio formale ma importante, che arriva dopo la decisione della Turchia di ritirare il proprio veto

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg (AP Photo/Olivier Matthys)
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg (AP Photo/Olivier Matthys)
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Mercoledì i leader dei paesi membri della NATO hanno invitato formalmente Finlandia e Svezia a entrare nell’Alleanza Atlantica. L’invito è solo il primo di una serie di passaggi per arrivare all’adesione finale, ma è considerato comunque un momento molto importante. L’annuncio, fatto nel corso della riunione dei leader della NATO di questi giorni a Madrid, è infatti arrivato dopo molte discussioni dovute all’iniziale veto posto dalla Turchia, ritirato solamente martedì. «L’adesione di Finlandia e Svezia le renderà più sicure, e renderà la NATO più forte e l’area euro-atlantica più sicura», si legge nel comunicato ufficiale dell’invito.

L’adesione alla NATO di Finlandia e Svezia, che avevano fatto richiesta di entrare nell’Alleanza nelle scorse settimane in risposta alle minacce provenienti dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, era stata ostacolata fin da subito dalla Turchia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva infatti accusato i governi dei due paesi di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde, in particolare del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che il presidente e il suo partito considerano organizzazioni terroristiche.

Dopo molte discussioni però martedì Turchia, Svezia e Finlandia hanno firmato un accordo che ha fatto definitivamente cadere le obiezioni turche. Il presidente turco ha detto di aver ottenuto «quello che voleva» dai due paesi candidati, che si sono impegnati a una «piena collaborazione con la Turchia nella lotta» al PKK e ai «movimenti ad esso collegati».

Erdogan ha detto inoltre che Svezia e Finlandia adotteranno «misure concrete per l’estradizione di criminali terroristi» dai loro paesi e per «proibire le attività di raccolta fondi e reclutamento del PKK e dei suoi affiliati». Inoltre, Svezia e Finlandia hanno promesso di non imporre alla Turchia restrizioni nelle esportazioni di armi.

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