I pasticci nelle domande del concorso per i docenti

I tanti errori segnalati nei quiz hanno costretto il ministero a rivedere i punteggi e le graduatorie in molte classi di concorso

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
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Un gruppo di oltre cinquanta tra rettori, docenti universitari e scrittori ha aderito a un appello scritto per chiedere al ministero dell’Istruzione di riconoscere gli errori commessi nella formulazione di decine di quesiti sottoposti ai docenti che hanno partecipato al concorso ordinario per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

Il promotore della richiesta è Massimo Arcangeli, professore dell’università di Cagliari che ha raccolto moltissime segnalazioni di errori, imprecisioni, ambiguità e formulazioni sgrammaticate. Tra gli altri, hanno firmato l’appello i linguisti Francesco Sabatini e Luca Serianni, Luciano Canfora, il genetista Edoardo Boncinelli, il filosofo Massimo Cacciari, la filologa Silvia Ronchey, l’anglista Piero Boitani. La rivendicazione degli esperti non è soltanto una questione di forma: il riconoscimento degli errori ha portato il ministero a calcolare nuovi punteggi di molte classi di concorso di cui sono state rifatte le graduatorie finali, con conseguenze molto concrete per le persone che hanno partecipato alla selezione.

Uno degli esempi più chiari degli errori riguarda una domanda sulla definizione di intelligenza formulata da Howard Gardner, famoso per la sua teoria sulle intelligenze multiple, esperto mondiale di psicologia dell’educazione e di neuropsicologia. Nessuna delle quattro risposte proposte era corretta e la conferma sarebbe arrivata dallo stesso Gardner, interpellato da alcuni candidati. Secondo il Corriere della Sera, Gardner avrebbe scritto al ministero una mail per chiedere la correzione.

Un’altra domanda chiedeva cosa si determinasse «su un piano di sezione α genericamente inclinato e secante completamente una piramide retta a base esagonale». Secondo il ministero, la risposta giusta era “parallelogramma esagonale”, che però non esiste.

Nell’appello è stato segnalato anche un errore relativo a un quesito di letteratura. Il ministero chiedeva di individuare – oltre al relativo autore, Laurence Sterne – il titolo dell’opera di cui questa frase sarebbe l’inizio: «I begin with writing the first sentence – and trusting to Almighty God for the second». In realtà la frase non compare all’inizio di nessuna opera di Laurence Sterne, ma nel secondo capitolo dell’ottavo volume del romanzo a puntate The Life and Opinions of Tristram Shandy, gentleman.

Oltre agli errori, nel loro appello gli esperti criticano il modello del concorso scelto dal ministero, cioè il quiz, che era già stato contestato da candidati e sindacati per via delle tantissime bocciature arrivate nelle prime classi di concorso.

«Migliaia di partecipanti al concorso sono vittime di batterie di test a scelta multipla che, per la pessima qualità dei quiz proposti, sono un’offesa all’oggettività e al merito, oltreché alle vere competenze (e conoscenze) da accertare in una pubblica selezione per l’accesso ai ruoli della scuola», si legge nell’appello. «Proprio per richiedere una chiara assunzione di responsabilità da parte del ministro dell’Istruzione, e per rispondere alle sollecitazioni di tanti per un’azione incisiva contro un concorso scolastico inaccettabile, abbiamo ritenuto di dover lanciare questo appello in difesa della scuola, e della trasparenza, dell’equanimità, della reale valutazione del merito che dovrebbero contrassegnare una qualunque procedura concorsuale degna di un paese civile e delle istituzioni che lo rappresentano».

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Con una nota diffusa mercoledì, il ministero ha chiarito che tutte le segnalazioni arrivate sono state controllate dalla commissione nazionale del concorso e dai 131 gruppi di lavoro di disciplinaristi dedicati alle singole classi di concorso.

Nei casi in cui sono stati riscontrati errori, le domande sono state annullate e i punteggi dei candidati sono stati rivisti. Secondo le note ministeriali diffuse nei giorni scorsi, sono stati trovati errori nelle classi di diversi turni nelle classi di concorso A017, A040, A042, B003, B015, ADMM, AK55, A060, A060. Il ministero, nel tentativo di giustificare gli errori, ha precisato che il concorso ha numeri molto grandi: oltre seicentomila domande di partecipazione e 8.000 quesiti.

Come spiegato dall’ANIEF, l’associazione nazionale insegnanti e formatori, nei casi di opzioni di risposta tutte errate sono stati assegnati due punti a tutti i candidati; nel caso di erronea indicazione della risposta corretta, comunque presente tra le opzioni, sono stati rideterminati i punteggi con conseguente nuova definizione dell’elenco degli ammessi e dei non ammessi alla prova successiva. «Teoricamente è possibile, dunque, che si possano verificare anche casi di candidati che saranno esclusi dal concorso anche nel caso abbiano già svolto la prova orale», dice una nota dell’associazione. «Una soluzione inaccettabile per ANIEF che si riserva sin da ora di agire caso per caso ove questo dovesse effettivamente riscontrarsi».

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