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  • Venerdì 17 giugno 2022

Una spia russa ha provato a infiltrarsi nella Corte penale internazionale?

Lo sostengono i servizi segreti olandesi: l'uomo si era creato una nuova identità e avrebbe dovuto iniziare un tirocinio ad aprile

Uno screenshot della storia di copertura di Cherkasov, con i dettagli della vita di Viktor Muller Ferreira, pubblicata da AIVD
Uno screenshot della storia di copertura di Cherkasov, con i dettagli della vita di Viktor Muller Ferreira, pubblicata da AIVD

I servizi segreti dei Paesi Bassi (AIVD) hanno detto di aver scoperto una spia militare russa mentre tentava di infiltrarsi nella Corte penale internazionale, il tribunale dell’Aia che si occupa di crimini internazionali e che da aprile ha in corso diverse indagini sui crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina. La persona individuata si chiama Sergey Vladimirovich Cherkasov e ha 36 anni, ma negli ultimi dieci anni aveva vissuto con la falsa identità di Viktor Muller Ferreira, un uomo brasiliano di 33 anni. Dalle indagini condotte su di lui, i servizi segreti olandesi hanno concluso che lavori per il GRU, l’intelligence militare russa.

Ad aprile, Cherkasov si era candidato per una posizione da tirocinante alla Corte penale internazionale, ma non appena era atterrato all’Aia era stato fermato dal servizio di intelligence e sicurezza olandese e rimandato in Brasile, da cui proveniva. La polizia federale brasiliana ha detto che al momento Cherkasov è tenuto in custodia e indagato per l’uso di documenti falsi.

Il capo dell’agenzia di intelligence dei Paesi Bassi, Erik Akerboom, ha detto che questo tipo di operazione di spionaggio è stata classificata come una minaccia di alto livello. Cherkasov infatti era stato selezionato come tirocinante e se non fosse stato intercettato in tempo avrebbe avuto facilmente accesso agli uffici e al servizio di mail interno all’organizzazione, con cui avrebbe potuto manipolare o distruggere documenti fondamentali per il lavoro del tribunale.

La Russia ha sostenuto di non essere coinvolta in alcun modo nella vicenda e ha risposto all’espulsione di Cherkasov espellendo a sua volta una quindicina di diplomatici dei Paesi Bassi che si trovavano in Russia.

Cherkasov aveva lavorato per molti anni per costruirsi una falsa identità ed eliminare tutti i suoi possibili legami con la Russia o il GRU. Era arrivato in Brasile nel 2010 spacciandosi per Viktor Muller Ferreira e fingendo di aver perso entrambi i genitori: negli anni poi aveva vissuto negli Stati Uniti e in Irlanda dove aveva portato avanti i suoi studi in scienze politiche. Reuters riporta che negli ultimi anni i Paesi Bassi hanno accusato di spionaggio per conto della Russia più di 20 persone.

Il servizio di intelligence olandese ha spiegato che le spie come Cherkasov sono note come “illegal” e vengono solitamente sottoposte a una formazione molto intensa, con identità false che è molto difficile scoprire. L’AIVD ha pubblicato sul suo sito la storia di copertura di Cherkasov tradotta in diverse lingue, per dare «un assaggio del modus operandi di questo ufficiale dei servizi segreti russi». Ha spiegato che anche se l’obiettivo principale del GRU è raccogliere informazioni militari, non è raro che si occupi anche di informazioni di natura più politica e tecnologica o di operazioni mirate a costruire relazioni di influenza.