La Russia sta attaccando anche l’Ucraina centrale e occidentale

Tra domenica e lunedì sono state bombardate città e stazioni ferroviarie, mentre in Russia è esploso un deposito di carburante

La cattedrale di San Vladimiro a Kiev nel giorno della Pasqua ortodossa (AP Photo/Francisco Seco)
La cattedrale di San Vladimiro a Kiev nel giorno della Pasqua ortodossa (AP Photo/Francisco Seco)
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Tra domenica e lunedì gli attacchi russi si sono spinti fino alle regioni centrali e occidentali dell’Ucraina: il capo delle ferrovie ucraine, Oleksandr Kamyshin, ha scritto su Telegram che «nel giro di un’ora cinque stazioni ferroviarie» sono state colpite, e che almeno 16 treni passeggeri sono stati fermati. Ha anche aggiunto che ci sono vittime coinvolte, ma non ha specificato quante. Uno degli attacchi è avvenuto nella città di Krasne, a est di Leopoli. Il governatore della regione di Vinnytsia, nella parte più centrale del paese, Sergei Borzov, ha detto che sono state colpite due città.

Nonostante la conquista di Mariupol rivendicata dal governo russo, nel weekend gli attacchi alla città nel sudest dell’Ucraina sono continuati, indirizzati anche all’acciaieria Azovstal dove si sono asserragliati centinaia di civili e soldati ucraini. In questi giorni, durante i quali si è festeggiata la Pasqua ortodossa, le forze russe si sono rifiutate di accettare una tregua e di far uscire i civili da Mariupol. Inoltre, secondo il ministero della Difesa russo, nella notte tra domenica e lunedì è stata colpita una raffineria di petrolio a Kremenchuk, che si trova circa 150 chilometri a nordest di Dnipro, oltre che 56 strutture militari.

Durante una delle offensive a Mariupol, sembra che sia stato attaccato un reggimento ucraino dove militava l’ex calciatore italiano Ivan Luca Vavassori, che ha 30 anni e in passato ha fatto il portiere in varie squadre di Serie C. Ora è nella legione internazionale, arruolato nell’esercito ucraino.

Lunedì sul suo profilo Instagram è stata pubblicata una storia, non è ancora chiaro da chi, in cui c’è scritto che «stanotte, durante una ritirata per recuperare alcuni feriti […] due convogli sono stati distrutti dall’esercito russo. In uno di questi apparentemente c’era Ivan. Stiamo facendo del nostro meglio per capire se ci sono persone sopravvissute».

Mentre l’offensiva russa si intensifica domenica alcuni serbatoi di carburante a Bryansk, in Russia, hanno preso fuoco. Bryansk si trova a nord dell’Ucraina, a circa 100 chilometri dal confine. L’incendio sta andando avanti da stanotte ed è stato confermato dai media russi, che però non hanno fornito informazioni su cosa l’abbia causato.

Gli attacchi russi sono avvenuti poche ore dopo che Antony Blinken, segretario di Stato americano, e Lloyd Austin, segretario alla Difesa, erano stati a Kiev e si erano incontrati con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sono stati i primi membri del governo statunitense a compiere un viaggio in Ucraina, dopo che diversi leader occidentali, tra cui il primo ministro britannico Boris Johnson, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, si erano incontrati con Zelensky in queste settimane a Kiev.

Blinken e Austin hanno viaggiato in segreto per ragioni di sicurezza e alcuni giornalisti che erano con loro non hanno potuto comunicare nulla fino al loro ritorno, scrive Associated Press.

Durante l’incontro con Zelensky, Blinken e Austin hanno annunciato che parte di un pacchetto di aiuti militari già anticipato da Biden (del valore di 322 milioni di dollari su 723 totali) andrà direttamente all’Ucraina; la restante parte verrà destinata per sostenere quei paesi, principalmente membri della NATO, che hanno rifornito l’Ucraina di armi fin dall’inizio dell’invasione russa. In una conferenza stampa tenuta al confine con la Polonia, dopo la visita, Austin ha detto: «Vogliamo vedere la Russia indebolita al punto tale da non poter più fare quel che è riuscita a fare finora invadendo l’Ucraina».

A sinistra Austin, al centro Zelensky, a destra Blinken (Ukrainian Presidential Press Office via AP)

Inoltre il governo americano ha detto che verrà riaperta l’ambasciata americana di Kiev, con l’incarico di ambasciatrice assegnato alla diplomatica Bridget Brink: era dal 2019 che mancava un diplomatico statunitense in Ucraina. La Russia ha risposto all’iniziativa statunitense attraverso l’ambasciatore russo a Washington, che ha definito inaccettabile questa situazione in cui «gli Stati Uniti riversano armi in Ucraina, chiediamo che questa pratica finisca».