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  • Giovedì 7 aprile 2022

Come si sta riposizionando l’esercito russo

Si è ritirato da Kiev e Chernihiv, a nord dell'Ucraina, per concentrare i propri sforzi nell'area orientale e accerchiare le forze ucraine

(AP Photo/Petros Giannakouris)
(AP Photo/Petros Giannakouris)

Mercoledì il dipartimento della Difesa americano ha confermato il ritiro dei soldati russi dalle zone a nord dell’Ucraina che la Russia tentava da settimane di conquistare senza riuscirci. I soldati, riposizionati in Russia, Bielorussia e Ucraina orientale, per ora non sono stati impiegati, ma le forze russe stanno intensificando i loro attacchi per completare ed espandere la conquista del Donbass, nell’est del paese. L’esercito russo cercherà probabilmente di collegare direttamente le aree sotto il proprio controllo a nord e a sud della regione, circondando l’area ancora controllata dagli ucraini per conquistarla più facilmente.

Le aree da cui si sono ritirati i soldati russi sono quelle attorno a Kiev e a Chernihiv, oltre al distretto di Sumy, sempre nel nord dell’Ucraina. L’ultimo bollettino dell’Institute for the Study of War, il centro studi militare che ogni giorno descrive dettagliatamente la situazione sul campo, dice che questi soldati sono stati momentaneamente riposizionati a Belgorod, città russa appena oltre il confine ucraino, in Bielorussia e nei dintorni di Izyum, città ucraina a ovest della regione di Luhansk di cui l’esercito russo ha preso il controllo alla fine di marzo.

A questo punto l’obiettivo dell’esercito russo, secondo gli analisti militari, è concentrare il proprio attacco nell’oriente dell’Ucraina, dove sono stati fatti gli avanzamenti più consistenti. Da est, le forze russe stanno avanzando nelle regioni di Donetsk e Luhansk, mentre da nord-est, da Kharkiv, si sono spinte molto all’interno del paese, arrivando appunto alla città di Izyum. È probabile che il loro obiettivo sia di congiungere assieme queste due avanzate, in modo da circondare le unità ucraine che stanno ancora combattendo nel Donbass: in questo senso, il loro prossimo obiettivo è quasi sicuramente la città di Sloviansk, come ha scritto giovedì Daniele Raineri su Repubblica:

La conquista di quella città da centomila abitanti aprirebbe ai russi una strada diretta verso il Sud, verso il mare e verso le altre forze russe che da settimane ormai controllano quasi del tutto la costa di Mariupol.
Se i due grandi schieramenti russi si ricongiungessero, allora vorrebbe dire che di fatto si sarebbe creata una grande sacca che chiude al suo interno il meglio delle truppe ucraine, quelle che da mesi sono disposte lungo il fronte del Donbass e che si troverebbero accerchiate.

Completare questo accerchiamento sarebbe un successo militare importante, che permetterebbe al governo russo di conquistare la regione che di fatto è in guerra da otto anni, presentandola come una vittoria (espandendo inoltre le proprie conquiste fino alla costa). Sono giorni che a seguito dei propri fallimenti nel nord dell’Ucraina il governo russo cerca di far passare il necessario ridimensionamento dei propri obiettivi sostenendo che il proprio scopo è la conquista del Donbass, e non di tutta l’Ucraina.

– Leggi anche: Cos’è il Donbass

I combattimenti dell’ultima settimana sembrerebbero confermare questi obiettivi: si sono concentrati tra i dintorni di Izyum e il confine occidentale della regione di Donetsk – cioè i due punti controllati dai russi – oltre che nei dintorni di Sievierodonetsk, città in cui gli ucraini resistono da tempo. In queste aree, nei giorni scorsi, ci sono stati vari bombardamenti e uccisioni di civili.

Una volta conquistata Sloviansk, secondo un’analisi del New York Times, i prossimi obiettivi potrebbero essere Rubizhne, a nord-est di Sievierodonetsk, e soprattutto Horlivka, più a sud.

Nel Donbass, secondo le stime del dipartimento della Difesa americano, ci sono oltre 30 formazioni di soldati russi (in totale, secondo alcune fonti indipendenti, la Russia ha ancora in Ucraina circa 80 delle 130 formazioni originariamente dispiegate in Ucraina, con circa 800-1000 soldati ciascuna). Per ora pare che i soldati ritirati dal nord dell’Ucraina siano impegnati soprattutto a prepararsi e rifornirsi per una nuova e futura offensiva e non siano ancora stati utilizzati per altre operazioni.

Rispetto ai tempi con cui una nuova offensiva potrebbe cominciare, è difficile fare previsioni. Secondo fonti anonime del dipartimento della Difesa americano che hanno parlato con alcuni media, l’esercito russo non ci metterà molto a prepararsi, ma secondo l’Institute for the Study of War ci vorrà un po’ di tempo prima che i russi possano realmente ottenere qualche risultato concreto sul campo. Anche soltanto conquistare Sloviansk non sarà facile, se si tiene conto delle controffensive ucraine e del fatto che per i russi ci sono volute settimane di combattimenti per riuscire a conquistare Izyum, che è più piccola e ha metà degli abitanti.