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  • Lunedì 14 marzo 2022

Si avvicina la nuova Formula 1

Ai test in Bahrein sono aumentate le curiosità per le nuove macchine e le vecchie rivalità si sono rinfrescate

Carlos Sainz nei test in Bahrein (Mark Thompson/Getty Images)
Carlos Sainz nei test in Bahrein (Mark Thompson/Getty Images)

Si sono conclusi sabato in Bahrein gli ultimi test della Formula 1 in vista dell’inizio della nuova stagione, il prossimo fine settimana, sempre in Bahrein. Dopo quelli di fine febbraio a Barcellona, c’era molta curiosità sugli esiti di questi test, l’unica occasione in cui le scuderie possono provare le auto in pista e simulare il cosiddetto “passo gara”. L’attesa era speciale per via del nuovo regolamento tecnico che rispetto alla passata stagione ha cambiato radicalmente le macchine e reso tutto più nuovo e imprevedibile. Nonostante quello che si è visto nei giorni scorsi sia soltanto vagamente indicativo dei rapporti di forza tra le scuderie — tra giri fatti con serbatoi più o meno scarichi, piste vuote e pneumatici diversi — si può dire che alcune squadre inizieranno la stagione perlomeno in situazioni migliori, e fra queste sembra esserci anche la Ferrari.

La novità principale fra le tante che vedremo quest’anno riguarda il carico aerodinamico delle monoposto, cioè la forza che aumenta l’aderenza all’asfalto. Si è tornati a sfruttare il cosiddetto effetto suolo — come si usava fino agli inizi degli anni Ottanta — tramite l’uso di fondi scanalati che agiscono come fossero “ventose”. La scelta dell’effetto suolo ha modificato radicalmente l’aspetto delle macchine, che non hanno più gli alettoni e le appendici estremamente complessi usati fino all’anno scorso, quando il carico aerodinamico veniva prodotto superficialmente (causando dei vortici di aria che rendevano più difficili i sorpassi, compromettendo in parte lo spettacolo delle gare).

Tutte le squadre sono quindi partite da zero, ciascuna seguendo i propri progetti. Di conseguenza le auto viste finora sono molto diverse tra loro: secondo il regolamento alcune parti devono essere uguali per tutti, altre invece, come le parti aerodinamiche, sono state sviluppate liberamente. Da queste differenze si potranno accumulare o meno vantaggi che poi nel corso della stagione ciascuna scuderia cercherà di migliorare o recuperare.

La Red Bull, scuderia del campione del mondo Max Verstappen, è stata tra le migliori nei test in Bahrein, se non la prima. Fin dalla presentazione della sua nuova macchina ha di fatto nascosto le caratteristiche più peculiari, svelando quello che dovrebbe essere l’assetto di inizio stagione soltanto all’ultimo giorno di test, non a caso concluso con i tempi migliori. In Bahrein è stata costante, non ha avuto grossi problemi e anzi, è stata tra le scuderie ad aver avuto meno guai con il cosiddetto rimbalzo aerodinamico (o porpoising), una delle conseguenze indesiderate dell’effetto suolo a cui le squadre dovranno trovare un rimedio il prima possibile.

Le scanalature sul fondo delle macchine, infatti, agiscono come “ventose” sull’asfalto e all’aumentare della velocità avvicinano il fondo al suolo. Nei picchi di velocità, le macchine possono arrivare a toccarlo, e come risposta iniziano a oscillare fastidiosamente su e giù, tanto che durante i test in molti hanno scherzato dicendo che le squadre potrebbero avere bisogno di dentisti per i loro piloti.

Anche la Ferrari ha dovuto intervenire per risolvere il problema dei rimbalzi aerodinamici. Nonostante questo, è stata fra le più costanti in Bahrein e i segnali mostrati suggeriscono che il distacco dalle due migliori scuderie fino alla passata stagione, Red Bull e Mercedes, potrebbe essere stato ulteriormente diminuito. I due piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz, sono stati fra i migliori per la costanza nei giri.

Tra i migliori tempi registrati in Bahrein si sono fatti notare sorprendentemente quelli della Haas. La scuderia americana motorizzata Ferrari aveva scelto di sacrificare la passata stagione — disputata con due piloti esordienti e a dir poco disastrosa — per concentrare tutte le risorse nello sviluppo dei progetti per il 2022. Anche per questo c’era molta curiosità per i suoi test, iniziati male a Barcellona per via di problemi meccanici e complicati anche in Bahrein, a causa del ritardo del volo che avrebbe dovuto trasportarne il materiale dall’Europa. Per i ritardi accumulati, la Formula 1 ha concesso alla scuderia del tempo in più per girare in pista, e proprio in quei giri — corsi con pista libera e pulita e macchine con poca benzina — i suoi due piloti, Mick Schumacher e Kevin Magnussen, hanno realizzato i migliori tempi dietro la Red Bull. Magnussen, inoltre, era stato chiamato proprio in prossimità dei test per sostituire Nikita Mazepin, pilota russo figlio del proprietario dello sponsor principale della scuderia, Uralkali, con cui la squadra ha interrotto i rapporti dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Per quanto riguarda la Mercedes, Lewis Hamilton ha descritto così la situazione: «Al momento non credo che possiamo competere per la vittoria. Non siamo i più veloci. Penso che la Ferrari lo sia, forse la Red Bull e poi forse noi o la McLaren, non lo so». La Mercedes si è presentata in Bahrein con due macchine completamente diverse da quelle viste a Barcellona, ma si sarebbe ugualmente “nascosta” girando in pista con più carburante degli altri, e quindi con più peso, per non dare troppi riferimenti. Le sue auto, però, hanno dato segni di difficoltà sia nelle curve, con bloccaggi e sottosterzi frequenti, sia nelle parti veloci con il diffuso problema del porpoising. Nonostante questo, anche l’anno scorso la scuderia tedesca non diede buoni segnali nei test, ma poi riuscì comunque a vincere la prima gara e tenere testa alla Red Bull fino all’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio.

Tra le sorprese c’è stata invece l’Alfa Romeo, che nonostante abbia avuto diversi problemi, quando ha girato lo ha fatto con tempi piuttosto bassi, anche grazie alla buona impressione fatta dai suoi nuovi piloti, Zhou Guanyu e Valtteri Bottas. Tra quelle che hanno avuto più difficoltà, invece, ci sono Williams, Aston Martin e McLaren. Quest’ultima ha avuto grossi problemi al raffreddamento dei freni che ne hanno limitato la permanenza in pista. Inoltre, in Bahrein dei suoi due piloti ha corso soltanto Lando Norris: Daniel Ricciardo è risultato positivo al coronavirus e si presenterà quasi alla cieca al primo Gran Premio della stagione.

Intanto le squadre che probabilmente si contenderanno i titoli mondiali hanno già iniziato a controllarsi da vicino. I team principal di Ferrari e Red Bull, Mattia Binotto e Christian Horner, hanno chiesto dei chiarimenti alla Federazione internazionale sui nuovi supporti degli specchietti retrovisori montati dalle Mercedes, che secondo loro violerebbero il regolamento in quanto progettati con una funzione aerodinamica. Le richieste di Ferrari e Red Bull verranno esaminate martedì.