I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

La situazione negli ospedali è sotto controllo e anche negli ultimi sette giorni sono diminuiti i ricoveri, i morti e i contagi

L'andamento dei nuovi ingressi in terapia intensiva
L'andamento dei nuovi ingressi in terapia intensiva

Nell’ultima settimana c’è stato un ulteriore calo dei ricoveri in terapia intensiva, dei morti e dei contagi da coronavirus. La situazione negli ospedali è sotto controllo: da tempo il tasso di occupazione dei posti letto è sceso sotto i livelli di guardia, il numero dei ricoveri di pazienti in gravi condizioni è in diminuzione, e dalla metà di gennaio non vengono segnalate emergenze nelle regioni.

I dati registrati nelle ultime settimane sono incoraggianti in vista del 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza. Dall’inizio di aprile, salvo proroghe che al momento sembrano improbabili, cesserà l’attività della struttura commissariale guidata dal commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Figliuolo. Il governo non ha ancora comunicato se verrà confermato il comitato tecnico scientifico, il gruppo di esperti che consiglia l’esecutivo e il ministero della Salute sulla base dell’osservazione dei dati relativi all’epidemia.

Dal 24 febbraio al 2 marzo sono stati segnalati 337 nuovi ingressi in terapia intensiva il 28,1 in meno rispetto ai sette giorni precedenti. Il numero dei nuovi ricoveri è in calo in quasi tutte le regioni con percentuali significative in Emilia-Romagna (-68%), Lombardia (-50%), Campania (-45%).

La regione con la più alta percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva sul totale dei posti disponibili è la Sardegna, dove i pazienti positivi al coronavirus occupano il 14,2% delle terapie intensive. La soglia di allerta fissata dal ministero della Salute è al 20%.

Come si può osservare nella mappa, l’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva sulla popolazione è piuttosto bassa in tutte le regioni italiane. La Valle d’Aosta ha l’incidenza più alta con 24 ricoveri ogni milione di abitanti.

Nell’ultima settimana sono stati segnalati 1.450 decessi, il 19,5 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. La Toscana è stata la regione con l’incidenza settimanale più alta: sono stati segnalati 4,9 decessi ogni 100mila abitanti. L’incidenza più bassa è stata registrata nella provincia autonoma di Bolzano: 0,6 morti ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni.

Nell’ultima settimana è continuato il calo dei contagi: ne sono stati trovati 262.836, il 22,3% in meno rispetto ai sette giorni precedenti.

I dati pubblicati dall’Istituto superiore di sanità continuano a confermare l’efficacia dei vaccini contro le forme gravi della COVID-19. L’incidenza di contagi, ricoveri e decessi è decisamente più alta tra le persone non vaccinate rispetto a chi ha ricevuto una protezione. L’efficacia è evidente soprattutto dal confronto tra vaccinati e non vaccinati tra le fasce più anziane della popolazione, quelle più a rischio.

In Italia finora 50,6 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino e 49,3 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale. Il 63,1 per cento della popolazione ha ricevuto la dose di richiamo.

Nelle ultime settimane c’è stato un netto calo delle somministrazioni giornaliere e non solo delle prime dosi. L’andamento dipende prevalentemente dal fatto che la maggior parte della popolazione italiana ha già ricevuto il vaccino e una quota piuttosto significativa ha già ricevuto la terza dose. Nonostante le misure restrittive introdotte dal governo, come l’obbligo vaccinale, mancano tuttavia moltissime persone che a questo punto difficilmente aderiranno alla campagna vaccinale.

Dal 22 febbraio è stata autorizzata la somministrazione di una quarta dose di vaccino contro il coronavirus per le persone immunodepresse, cioè quelle con un sistema immunitario meno efficiente (ad esempio chi ha subìto il trapianto di un organo o i malati di cancro). Nella circolare con cui il ministero ha autorizzato le somministrazioni non si parla di quarta dose ma di “dose di richiamo” per chi ha già ricevuto una dose addizionale a completamento del ciclo vaccinale primario.

La mappa mostra la percentuale di persone vaccinate in Italia sopra i 5 anni: all’interno di ogni regione si trova la percentuale di chi ha ricevuto almeno una dose, mentre il colore indica quella di chi ha completato il ciclo vaccinale (cioè ha fatto due dosi).